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Schlein, paura per la débâcle in Umbria: niente palco comune per i leader del "campo largo"

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Sono lontani i tempi in cui il Partito democratico poteva contare sull'Umbria e l'Emilia-Romagna. Ora neanche le storiche roccaforti di sinistra sono più sicure. Lo dimostra il clima che si respira tra i dem che, a una settimana dalle Regionali in un ex fortino già espugnato dalla destra e nel territorio rosso per eccellenza, rende anche gli sforzi della segretaria Elly Schlein inutili. Il timore principale - spiega La Stampa - è l'Umbria dove c'è una candidata civica e una coalizione larga.

"Questa elezione è importantissima per gli umbri. Noi veniamo ad affiancare una candidata bravissima, Stefania Proietti, che ha già dimostrato da sindaca di Assisi di saper stare vicina ai bisogni delle persone e di dare risposte concrete", tiene a precisare Schlein. Il motto della leader dem sembra lo stesso: "Nessuna polemica e nessuna divisione, tra pochi giorni si rivota". Non una parola però sulle tensioni nel campo largo fra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Non a caso sia in Umbria che in Emilia, senza simbolo, Italia Viva corre con la coalizione: Matteo Renzi sarà dopodomani a Bologna col candidato Michele de Pascale e poi, simbolicamente, nella Bibbiano su cui esplosero attacchi violentissimi cinque anni fa.

 

 

"Mi sostiene un progetto per l'Emilia-Romagna e non l'embrione di una coalizione nazionale", tiene a ripetere il sindaco di Ravenna che corre per la Regione e che cerca di tenere lontane le tensioni nazionali. E non deve stupire se i territori rifiutano un palco comune con i vari leader. A maggior ragione dopo quanto andato in scena a Bologna con lo scontro tra polizia e collettivi. Per i piddini questi non sposteranno voti, almeno in Emilia. Ma chissà in Umbria. E i timori aumentano sempre

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