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Bologna, nuova manifestazione indetta da Cambiare Rotta: chi c'è dietro

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Si preparano allo sciopero studentesco di venerdì prossimo. L’appuntamento è in Piazza Verdi, a Bologna, dove Cambiare Rotta ha organizzato la manifestazione contro il governo. L’iniziativa, chiamata “No Meloni day” è stata pubblicizzata con un battage piuttosto violento. Perché quei manifesti che sono spuntati un po’ dappertutto nella zona universitaria della città raffigurano le facce insanguinate della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Università Anna Maria Bernini. Ma la mobilitazione sarà nazionale: lo sciopero è stato proclamato in occasione della Giornata internazionale dei diritti degli studenti. Per questo, spiega Cambiare Rotta sui social, «in tutta Italia faremo sentire la nostra voce contro il tentativo del governo Meloni e dei ministri Valditara e Bernini di distruggere la scuola, l’università e la ricerca pubblica». Ma quali sono i trascorsi del collettivo, che si definisce “organizzazione giovanile comunista”? La storica Anna Foa, in una sua analisi pubblicata qualche tempo fa su La Stampa, non ha avuto remore nel definire Cambiare Rotta come «gruppo estremista venuto fuori all’improvviso i cui proclami fanno riferimento alla lotta dei terroristi». Insomma, gli anni di piombo esercitano un fascino irresistibile su questo collettivo che tra occupazioni di scuole e università, cortei e manifestazioni, soprattutto da settembre dell’anno scorso ha conosciuto un’incredibile ascesa. Ovviamente, al centro delle rivendicazioni c’è la guerra in Medio Oriente, con i militanti ferocemente su posizioni pro-palestinesi se non apertamente anti-sioniste (e talvolta antisemite). (...)

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