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Antifascisti a Bologna, Piantedosi: "Polizia aggredita, la politica prenda le distanze"

Matteo Piantedosi

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"Oggi pomeriggio a Bologna ancora una volta le forze di polizia, schierate a difesa della sicurezza pubblica e della libertà di manifestare, sono state oggetto di vergognose aggressioni e violenze da parte di gruppi di facinorosi": a dirlo il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in riferimento agli scontri tra i manifestanti del corteo antifascista che ha sfilato oggi, sabato 9 novembre, e gli agenti schierati lì in tenuta antisommossa proprio per garantire la sicurezza in un contesto a rischio. 

"A loro - ha proseguito il titolare del Viminale relativamente ai poliziotti - va la mia più convinta solidarietà e la profonda riconoscenza per l'equilibrio ancora una volta dimostrato e le difficoltà sempre maggiori con cui sono costrette a confrontarsi con manifestanti ed agitatori di varia estrazione". Di qui un deciso appello a tutta la politica: "Confido che tutte le forze politiche e sociali del paese, senza tentennamenti o speciosi distinguo, sappiano prendere le distanze da comportamenti pericolosi ed inaccettabili in democrazia". 

A esprimere vicinanza agli agenti aggrediti anche Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera: "Piena solidarietà e riconoscenza alle forze dell'ordine che si sono trovate a dover fronteggiare le inaccettabili violenze messe in atto dagli antagonisti e dai centri sociali in corteo a Bologna - ha dichiarato -. Condanniamo senza appello gli attacchi di questi aggressori seriali e ci auguriamo che la politica tutta sia dalla stessa parte nel censurare simili comportamenti. Nessuno può arrogarsi il diritto di decidere chi può o non può manifestare, tanto meno imponendolo con la violenza e a discapito dell'incolumità generale. È dovere di tutti, istituzioni e società civile, fare fronte comune per isolare questi intolleranti, che seminano odio e violenza, e difendere i valori di una società libera e civile". 

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