Sui congedi il Pd chiede nuove tasse
Diviso su tutto, il centrosinistra ha provato in questi mesi a fare fronte comune contro la manovra del governo puntando sulla sanità e sbandierando improbabili tagli dell’esecutivo «sulla pelle dei cittadini», smentiti con i numeri dalla maggioranza.
Ma ora che il testo della manovra è approdato in Parlamento ed è cominciata la corsa agli emendamenti, scricchiola l’asse progressista in particolare sul tema del congedo parentale che il Pd vorrebbe estendere di un mese all’80% dell’indennità.
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Ma con quali coperture? Sembra questa l’obiezione sollevata da Italia Viva, in un primo momento favorevole al provvedimento su cui, peraltro, il centrosinistra ha sempre marciato unito anche in occasione della scorsa legge di bilancio quando la proposta del fu campo largo di un congedo paritario di cinque mesi, interamente retribuibili, per entrambi i genitori fu bocciata in sede di discussione. Oggi il tema è lo stesso, ma Iv si è sfilata prima dall’ammucchiata a causa delle coperture. Il Pd infatti non ha detto che per estendere il congedo, attingerebbe dallo sconto Irpef, cioè aumenterebbe le tasse. L’unico modo che la sinistra, evidentemente, conosce per far quadrare i conti.
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