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Sondaggio Youtrend, Meloni trascina il centrodestra, Schlein subisce il crollo del Pd

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C'è sempre Giorgia Meloni a trainare il centrodestra e a scavare un solco sempre più profondo con le opposizioni. Nella Supermedia Youtrend dei sondaggi della settimana il panorama degli orientamenti di voto continua a restare molto stabile, con tendenze che si segnalano, come per Fratelli d'Italia, che resta stabilmente primo partito e il centrodestra prima coalizione.

Tra le forze di opposizione, si registra invece la tendenza negativa del Pd, in corso non da oggi, che questa settimana torna nuovamente al di sotto di ’quota 23’, e quella di Alleanza Verdi e Sinistra, che si sta sgonfiando rispetto all'exploit delle europee di giugno e che scende al 6,1%, il dato peggiore da quelle elezioni dove arrivò a sfiorare il 7%, e Azione, che fa segnare un nuovo record negativo (2,6%) che la porta sullo stesso ordine di grandezza di Italia Viva e +Europa, tornata sopra il 2 per cento. 

 

 

 

Nel dettaglio, Fratelli d'Italia è oggi al 29,5%, avendo guadagnato lo 0,1, davanti al Partito democratico al 22,7% (-0,4), al Movimento 5 Stelle all'11,4% (stabile), a Forza Italia in calo dello 0,3 e oggi al 9,2 per cento. Alle spalle delle prime quattro liste, ecco la Lega che si fissa all'8,7% senza variazioni di sorta rispetto a una settimana fa, seguita a sua volta da Alleanza Verdi e Sinistra di Bonelli e Fratoianni (-0,4) ora al 6,1 per cento. 

 

 

 

Residuali gli altri "cespugli" del centrosinistra: Azione di Carlo Calenda, come detto, cede lo 0,2 e scende al 2,6%, il rivale Matteo Renzi con Italia Viva rosicchia qualcosa (per l'esattezza lo 0,2) e sale al 2,4%, +Europa di Riccardo Magi ed Emma Bonino è al 2,1% (+0,3) mentre l'altra forza di maggioranza, Noi Moderati di Maurizio Lupi, non si smuove dallo 0,9 per cento. Per quanto riguarda le coalizioni, invece, il centrodestra è al 48,3% (-0,1): cresce il divario con il centrosinistra che perde mezzo punto secco scendendo al 30,9 per cento. Da conteggiare a sé i 5 Stelle di Giuseppe Conte, che dopo aver rotto l'alleanza elettorale in Liguria con ripercussioni a livello nazionale non può che specchiarsi allo specchio con i suoi 11 e rotti residuali e, tutto sommato, piuttosto inutili.

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