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Fanno diventare antifascista pure Michelangelo

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Mancava giusto la storia dell’arte classica a rimpolpare le nutrite schiere dell’antifascismo militante. E c’è davvero da stupirsi, mal celando un sorriso: non si parla di Renato Guttuso né di Carlo Levi ma addirittura di Michelangelo, vissuto tra il 1475 e il 1564, a spanne fuori tempo massimo per appiccicargli l’aggettivo che va tanto di moda, come green o transizione ecologica, slogan utili ad accreditarsi e magari trovare fondi per la ricerca. Andiamo a Bari, al Palazzo degli Studi dell’Ateneo, dove è appena inaugurata la mostra Michelangelo antifascista a Bari (1964-1965), a cura di Andrea Leonardi. Di norma queste esposizioni non sono esattamente spettacolari però in compenso si basano su studi metodologici. Cose da specialisti, da convegni di alto profilo. E come fare allora ad attirare l’attenzione dei media? Mettiamoci questo bell’antifascista e vedrete che se ne parlerà. (...)

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