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De Luca-Beppe Sala, il nuovo asse: come (e dove) vogliono fermare Elly Schlein

Elisa Calessi
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Tra Napoli e Milano, sulla linea Sud-Nord, si sta creando l’asse che potrebbe rimescolare le carte nel centrosinistra. Tutto ruota attorno a due amministratori dal grande consenso e carisma personale: Vincenzo De Luca e Beppe Sala. Del primo, le cronache sono piene della rottura con la segretaria del suo partito, il Pd, sul terzo mandato da governatore. Quanto all’altro, è spesso nominato come possibile leader di quel centro alleato con la sinistra che tutti vorrebbero, di cui tutti reclamano la necessità, ma che nessuno riesce a costruire. La famosa Margherita 4.0. Eppure, qualcosa si sta muovendo.

L’asse tra De Luca e Sala si sta costruendo non attorno a elaborazioni teoriche o formule politicistiche. L’occasione è concreta: il 20 novembre ci sarà il congresso di Anci, l’associazione nazionale che raccoglie tutti i sindaci italiani. Il candidato di Elly Schlein (su cui ha l’appoggio anche di Giuseppe Conte) è Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli. Ma anche questa volta sulla strada di Schlein c’è il vulcanico De Luca, che non ci pensa proprio a sostenere Manfredi. La convivenza tra i due, infatti, è già complicata in terra campana. Se Manfredi diventasse il numero uno di Anci, il suo potere aumenterebbe, creando ulteriori problemi al Governatore. Per questo De Luca ha deciso di puntare le sue fiches su Sala, eterno candidato di un possibile Centro. E avrebbe anche l’appoggio di Michele Emiliano.

 

 

 

Una scelta che ha un doppio vantaggio: fare un altro sgambetto alla segretaria dem, facendole intendere una volta di più che Roma non può decidere a prescindere da chi, sui territori, ha i voti veri, e preparare il terreno nel caso lo scontro con Elly deflagrasse. Se, infatti, la guerra sul terzo mandato non rientrasse e Schlein decidesse di candidare un suo nome alle regionali campane contro De Luca, a quel punto il governatore uscente potrebbe decidere di candidarsi ugualmente. Non con il simbolo del Pd, ma con quel Centro che potrebbe debuttare proprio in quella occasione, riunendo la diaspora dei centristi sotto le insegne di De Luca e Sala. Una doppia leadership capace di coprire l’intero paese, grazie a una suddivisione di ruoli: Sala al Nord e al Centro, De Luca al Sud e alle Isole. Potrebbe essere la mossa risolutiva di un rebus che, dalla sconfitta in Liguria, è oggetto di tormentate riflessioni nel centrosinistra. Ieri, per esempio, è tornato a farsi sentire Goffredo Bettini, rilanciando la necessità di dare vita a una nuova Margherita.

 

 

 

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