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Chiara Appendino contro il Corriere: vietato scrivere "umili origini"

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Sono lontani i tempi in cui i grillini si spostavano con i mezzi pubblici rifiutando le auto blu. Ora guai ricordare il loro passato più "umile". Accade al Corriere della Sera, contro cui si è mossa Chiara Appendino. Il torto commesso dal quotidiano di Luciano Fontana? Soffermarsi sul trascorso di Roberto Fico in un articolo dal titolo: "Le maratone di Fico: prima sul bus, poi in Bmw blu, ora verso la Campania?". Peccato però che la Cinque Stelle non attacca il Corsera per il passaggio alle Bmw blu, ma bensì per il suo "passato umile".

Tutto vero: "Oggi - commenta indignata l'ex sindaca di Torino - sul Corriere è improvvisamente tornato di moda attaccare gli esponenti del M5S, nella fattispecie Roberto Fico. Attaccare qualcuno per le sue origini, per il suo passato più che 'umile', direi semplicemente normale, rivela un classismo che di tanto in tanto alcuni giornali rispolverano per attaccarci: sarebbe superfluo dirlo ma il valore politico di una persona non si misura dai mestieri che ha svolto, ma dalla dedizione con cui svolge il proprio ruolo". E ancora, sempre su Instagram: "In una democrazia, chi ha talento e volontà dovrebbe avere la possibilità di contribuire al bene comune, indipendentemente dal punto di partenza. E sappiamo tutti l'amore per la politica, il rispetto per le istituzioni e la dedizione con cui Roberto ha interpretato il suo ruolo, fino a ricoprire la terza carica dello Stato. Da parte mia un grande abbraccio, ti sono, ti siamo vicini. Questi articoli non fanno che renderci più forti e orgogliosi di quel che siamo".

Ma cosa avrà mai osato scrivere il quotidiano? Ecco: "Me lo ricordo la mattina in cui – appena nominato – arrivò a Montecitorio scendendo dall’autobus. Guardatemi: io resto un semplice cittadino. La postura durò, ovviamente, per poche ore. Perché poi gli mostrarono la fiammante Bmw blu, con i sedili in pelle e i vetri oscurati, i lampeggianti accesi e la sirena. Vidi Fico aprire lo sportello. E tuffarsi. Era il sogno realizzato di un quarantenne arrivato in Parlamento dopo aver fatto un sacco di mestieri diversi a Napoli". Da qui l'elenco finito nel mirino della Appendino, con il Corriere che ricorda quando il pentastellato importava tessuti e quando divenne il direttore d’un servizio catering. Sembra che per il Movimento i mestieri comuni siano ormai degli scheletri nell'armadio di cui vergognarsi.

 

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