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Beppe Grillo, colata di insulti su Giuseppe Conte: "Persone che crediamo vere"

Fabio Rubini
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 Forse solo la costituente di fine mese riuscirà a mettere fine alla diatriba tra il fondatore del Movimento Cinquestelle, Beppe Grillo e l’attuale leader, Giuseppe Conte. O almeno questo è quello che sperano i grillini rimasti e che assistono basiti ai botta e risposta tra i due che, vedi Liguria, non fanno certo bene alla salute del M5S. Anche ieri Beppe Grillo non ha risparmiato frecciate a Conte. Alla fine di un lungo e complicato post, il comico genovese aggiunge un post scriptum che è tutto un programma: «Anche persone che pensiamo siano vere sono false». Una frase che verosimilmente è diretta a Conte e che fa il paio con quella pubblicata all’indomani della Caporetto ligure: «Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dai lupi».

La lite tra i due va avanti da mesi, da quando cioè Conte ha deciso di convocare un’assemblea costituente che metta mano alla politica del Movimento. Una rinfrescata che nei desiderata dell’attuale leader coinvolga il simbolo, le alleanze, la collocazione in Ue e anche lo Statuto, in particolare per quel che riguarda la Carta dei valori e soprattutto la regola dei due mandati, che Conte vorrebbe ammorbidire. Dall’altra parte c’è Beppe Grillo che non concorda praticamente su nessuna di queste modifiche e predica un ritorno al grillismo delle origini, quello del “Vaffa”. Queste posizioni differenti hanno dato vita a un duello che spesso ha travalicato il limite dell’insulto e che ha portato a decisioni anche clamorose. Come quella presa da Conte di “licenziare” Grillo che per il suo ruolo da garante aveva in essere un contratto da 300mila euro l’anno. Contratto che, come anticipato dall’ex premier, non verrà più rinnovato. A questa notizia aveva fatto seguito una recrudescenza della disputa, concretizzatasi a poche ore dal voto in Liguria. Per l’occasione Grillo non solo aveva attaccato nuovamente il leader del movimento, ma addirittura non si era recato alle urne per votare alle Regionali. Un chiaro sintomo di sfiducia nei confronti di Conte che, a sua volta, col suo veto a Renzi ha fatto precipitare le percentuali del Movimento, che in Liguria ha dimezzato i voti rispetto alle recenti europee.

 

 



Infine il post di ieri, dove tra metafore e racconti di vita, Grillo ha nuovamente punzecchiato il suo “ex” amico. Il post dal titolo «Certe idee sono false ma dovrebbero essere vere», inizia così: «Spesso crediamo a idee false. Sappiamo un po’ che sono false. Ma pensiamo che dovrebbero essere vere. Tutti. Siamo fatto così». Poi racconta: «Ero in una farmacia. Entra una signora. Compra un flaconcino di crema anti -vecchiaia -emolliente -idratante -nutriente -rassodante. 70 euro. 1.400 euro al litro. Se si può credere che esista una crema anti -vecchiaia e comprarla a 1.400 euro al litro, allora si può credere a tutto. Anche alla Terra Piatta». Per questo, spiega Grillo «in ognuno di noi c’è un piccolo terrapiattista» e via di questo passo. la parte rilevante, come detto, sta nel post scriptum e in quel «anche persone che pensiamo siano vere sono false». Un chiaro riferimento all’avvocato del popolo che, nella visione di Grillo, dopo essere assurto a presidente del Consiglio, ha voltato le spalle non solo al comico, ma anche a quelli che sono i valori di riferimento del Movimento Cinquestelle. Il tutto aspettando la nuova puntata.

 

 

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