Franceschini, "a cosa serve l'intervistona al Corriere della Sera": Pd, altro terremoto?
"C'è ancora molto spazio per il maltempo in Spagna e le conta delle vittime, le elezioni americane, ormai siamo vicinissimi. Molta nebbia sul caso degli spioni, da Roma a Milano, con grande classico italiano, 'c'è una mano dietro'. Ma il tema principale è lo stato di salute del centrosinistra, che non è brillante dopo l'esito delle elezioni in Liguria".
Daniele Capezzone illustra i temi di giornata a "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi. Secondo il direttore editoriale di Libero, "qualcuno si interroga sul destino della parte centrista della coalizione. Che si fa? Renzi bussa ma è fuori, al momento. Calenda è ai minimi termini".
Scranno in Parlamento o Liguria? Indiscrezioni: la trattativa di Andrea Orlando col Pd
"Qualcun'altro riflette sulle scelte dei 5 Stelle. Sceglieranno la linea di Bettini, che suggerisce a Conte una intesa organica con il Pd, o la linea di Travaglio, che suggerisce una totale autonomizzazione almeno per i prossimi 2 anni, poi alle politiche si vedrà".
Libero invece va sul bersaglio grosso, Elly Schlein: la posizione della segretaria dem "è molto meno solida di ieri. Per paradosso, ha fatto un repulisti nel partito, ormai resiste solo Franceschini sul piano nazionale, oggi peraltro protagonista di una intervistona a Tommaso Labate sul Corriere della Sera. A che serve? Serve a certificare che Franceschini c'è, è una specie di segnaposto sul tavolo. A livello locale, resiste il Ras Vincenzo De Luca".
"Un'indagine parlamentare" dopo il ko in Liguria. Provenzano, ultima follia Pd: cortocircuito totale
Dunque Schlein dal suo punto di vista "può dire che ha fatto un repulisti. Ma intorno c'è il deserto: non c'ha la coalizione, non c'è ha il programma, non c'ha una strategia, non c'ha una parola d'ordine, non sembra nelle condizioni di impensierire la coalizione di governo. E allora, occhio al sindaco di Milano Beppe Sala, che al Nazareno vedevano solo come mini-federatore dei centristi, mentre lui napoleonico ed ego-riferito si vede come nuovo Prodi. Da qui il titolo di Libero: Elly ciao, rottamazione in vista".