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L'alluvione a Valencia: sinistra choc, dà la colpa a Giorgia Meloni

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Francesco Storace
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Non esistono cure, evidentemente. Il delirio quotidiano di Angelo Bonelli sta trasformandosi in un caso psichico. Invece di inchinarsi al dolore della Spagna per una tragedia immane col suo carico di troppi morti, il leader verde sguaina la spada contro il governo dell’Italia. E oggettivamente riesce difficile comprendere questa ansia polemica prima ancora di capire se nella penisola iberica – dove al governo c’è il socialista Sanchez – siano tutti esenti da colpe per quel che riguarda la prevenzione. In Italia nessuno si azzarda a seminare dubbi su quanto accaduto a Valencia e non solo; ma c’è invece chi come Bonelli ne approfitta per la solita azione politica contro Meloni e il suo governo. È qualcosa di indicibile, eppure accade.
La performance di ieri è stata strabiliante, lungo una linea che un politico di così lungo corso farebbe bene a correggere rapidamente. Ma è più forte di lui: l’estremismo che Bonelli ha in corpo gli fa dire che «il drammatico evento meteo estremo accaduto a Valencia è stato causato dalla crisi climatica, che sta avendo effetti sempre più devastanti. Si tratta di eventi climatici estremi che sono stati ampiamente previsti dagli scienziati delle Nazioni Unite».

E mentre uno si chiede se sia stato fatto tutto – in Spagna – dopo gli allarmi, la conclusione del “ragionamento” fa cadere le braccia: «Questo genere di eventi, con questa violenza, possono verificarsi anche nel nostro Paese e gli effetti sarebbero drammatici specialmente se si dovessero concentrare in aree urbane». Così, sparata in questa maniera, giusto per spaventare chi dovesse cascarci. E insiste, il compare di Fratoianni: «Questo è quello che tentiamo di far capire al governo Meloni, che preferisce fare opposizione alla transizione ecologica». «La presidente Meloni- insiste Bonelli nella sua crociata contro Palazzo Chigi- deve cambiare approccio perché da quando è al governo ci ha tacciato di essere “ambientalisti ideologici”, utilizzando questa frase come alibi per fermare tutti i provvedimenti in difesa del clima. Basti pensare che questo è il governo che ha votato contro la legge sul restauro della natura, e che si è schierato contro tutti i provvedimenti sul clima dell'Unione Europea. Intanto il nostro Paese resta sempre più indietro perché ad oggi non abbiamo un piano nazionale di adattamento climatico operativo.

 



Quindi la premier smetta di fare la guerra alla transizione ecologica, dichiari lo stato di crisi climatica e si adoperi a cooperare con l'Europa per adottare al più presto i provvedimenti per mettere in sicurezza il nostro Paese». La premier dovrà obbedire al diktat ecologista? In realtà una prima risposta – quanto a interventi da intraprendere – la offre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che sul clima prevede investimenti per oltre 174 miliardi entro i prossimi sei anni, «entro il 2030». Ma a Bonelli non basta e insiste nel coinvolgere l’Italia nelle catastrofi prossime venture: «Il sud Europa è diventato, a causa della crisi climatica, un luogo dove eventi meteo estremi saranno sempre più frequenti. È giusto e doveroso che Giorgia Meloni abbia espresso vicinanza alla Spagna in questo momento difficile. Ma il governo italiano – ricomincia Bonelli- è il primo in Europa a chiedere di fermare le politiche sul clima. E a votare contro provvedimenti come la legge sul ripristino della natura». Siamo all’utilizzo sfrenato delle vittime della catastrofe spagnola. Perché non si deve ignorare il governo Meloni anche quando non c’entra. Per il cocciuto esponente verde, «la guerra che la destra in Italia sta portando avanti contro la transizione ecologica è sbagliata; soprattutto alla luce dei drammatici eventi a cui siamo sottoposti, come siccità, desertificazioni e alluvioni. Che causano vittime e ingenti danni economici».

In pratica, secondo Bonelli la premier ha il potere di determinare tutti gli eventi atmosferici estremi di questo mondo, come ha notato Il Secolo d’Italia online. Magari potrebbe preparare una bella denuncia – ci è abituato – per fare aprire a Roma un fascicolo sulle piogge in Spagna. Con la sua stessa superficialità e con un tasso di faziosità simile al suo, potremmo far notare in maniera più selvaggia a Bonelli che la sinistra è al potere in Spagna. E chiedergli se ha notizie su che cosa è stato fatto per evitare la catastrofe. Sarebbe l’unica volta in cui sceglierebbe il silenzio. L’importante è puntare l’indice contro Roma. Pudore, onorevole, sulle tragedie non si specula. La propaganda politica Bonelli la riservi per altro. I morti devono ancora essere seppelliti.

 

 

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