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Manovra, Luigi Sbarra contro Maurizio Landini: "Basta fare da traino all'opposizione"

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Anche i sindacati litigano. Accade sulla manovra del governo. Da una parte Maurizio Landini, dall'altra Luigi Sbarra. Il primo, segretario della Cgil, attacca il numero uno della Cisl: "Per loro la manovra va bene, lo hanno scritto in un documento. C'è una valutazione diversa: lo dico con grande rispetto per i colleghi della Cisl, altri pensano che il compito di un sindacato sia dire sempre al governo 'come sei bravo e bello'", fa sapere dalle colonne del Corriere della Sera scatenando la reazione del "collega". "A Landini, che si è permesso di offendere la Cisl - tuona Sbarra -, consigliamo vivamente di rivestire i panni del sindacalista e di smetterla di fare da traino a un'opposizione politica che non ha bisogno di collateralismi. Si rischia così di fare un danno sia ai partiti sia alla rappresentanza sindacale, che perde di credibilità e di autonomia".

Per Sbarra infatti non ci sono dubbi: così facendo, "si rischia in questo modo di fare un danno sia ai partiti sia alla rappresentanza sindacale, che perde di credibilità e di autonomia. La Cisl ha sempre rifiutato la logica della cinghia di trasmissione, e chiede rispetto per un pluralismo che evidentemente il Segretario della Cgil non tollera, tanto da dileggiare chi non la pensa come lui. Caro Landini, le egemonie non esistono più, se non per chi se le auto-infligge. Non certo la Cisl, che va avanti orgogliosamente per la sua strada, proponendo un modello sindacale radicalmente diverso, realmente autonomo, pragmatico, riformista e partecipativo".

 

 

Non meno dure le parole del premier Giorgia Meloni. Di fronte a un possibile nuovo sciopero, la leader di Fratelli d'Italia ha detto chiaro e tondo che "c'è un piccolissimo pregiudizio da parte di Cgil e Uil… Abbiamo diminuito il precariato, tagliato il cuneo e messo più soldi sui redditi più bassi, preso i soldi dalle banche per 3,6 miliardi, l'occupazione è aumentata. Se confermano lo sciopero nonostante questo, non siamo più nel merito". 

 

 

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