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Giorgia Meloni a 5 minuti: "Test per il governo? Siamo 11 a 1", spiana Pd e sindacati

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La lunga serata di Giorgia Meloni su Rai 1, ospite di Bruno Vespa, comincia da Cinque minuti. La premier sarà poi anche a Porta a porta, in seconda serata. Si parte con le regionali in Liguria, vinte dal centrodestra: "Dobbiamo ringraziare Marco Bucci per aver accettato questa sfida, non è stata una scelta facile. Se vogliamo parlare di test per il governo posso dire che da quando c'è questo governo abbiamo votato in 12 tra Regioni e province autonome, è finita 11 a 1 poi si è votato alle Europee e ha prevalso il centrodestra...". 

Questione legge di bilancio. Nel pomeriggio i sindacati hanno annunciato lo sciopero generale per il 29 novembre: "C'è un piccolissimo pregiudizio da parte di Cgil e Uil, tra l'altro con uno sciopero generale convocato qualche giorno prima di incontrare il governo - ironizza il presidente del Consiglio -. Volevano la diminuzione del precariato ed è diminuito, l'aumento dell'occupazione, più soldi sulla sanità e abbiamo messo più soldi sulla sanità. Se nonostante questo confermano lo sciopero non siamo più nel merito". 

Altro tema caldissimo: il caso dossieraggio. "Esiste un mercato delle informazioni, come si rubavano i gioielli, oggi accade con le informazioni. Prima in banca, poi a Milano, poi a Roma.... Avevamo già varato un tavolo, ma la cosa più importante è l'infedeltà dei funzionari, non sono degli estranei, ma funzionari italiani che usano il loro potere per fare altro con quelle banche dati, il problema non è l'hackeraggio". "Noi abbiamo già varato" un decreto legge, aggiunge Meloni. "Adesso c'è un tavolo tecnico che sta lavorando a una nuova iniziativa". 

La discussione quindi si sposta sulla prossima Commissione Ue. "Avevo detto in tempi non sospetti che in questa legislatura europea avremmo visto una tendenza a spostarsi su un approccio più realistico rispetto a certi deliri ideologici. Tutti capiscono che Raffaele Fitto (il vicepresidente esecutivo proposto dal governo italiano, ndr) è un valore aggiunto per la Commissione e capiscono quale sia il ruolo dell'Italia. E' per noi un'occasione, spero che ci diano tutti una mano in Italia, lo dico soprattutto al Pd. I socialisti dicono che non accettano che l'Italia abbia una vicepresidenza esecutiva, escluso che sia la posizione del Pd che dovrebbe farsi sentire".

Ultimo argomento, l'immigrazione: "Se continuiamo così sarò io a dire che l'Italia non è un paese sicuro, quando lo si dice per il Bangladesh parliamo di 180 milioni di abitanti a cui diciamo così 'venite tranquillamente in Italia'. Per alcuni l'obiettivo è impedire di fermare l'immigrazione irregolare". "Io - conclude - farò tutto quello che gli italiani mi hanno chiesto di fare. Sul Memorandum con l'Albania farò di tutto per farlo funzionare", ricordando che per quel protocollo "mi sono arrivate le prime minacce di morte".

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