John Elkann ha tutto il Parlamento contro: "Sconcertante", "Vergognoso", "Arrogante"
Il no di John Elkann a una audizione in Parlamento sulla situazione di Stellantis ("Non abbiamo nulla da aggiungere rispetto a quanto già illustrato dall'amministratore delegato", ha scritto il numero 1 di Exor al presidente della commissione Attività Produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, riferendosi all'audizione di Carlos Tavares dello scorso 11 ottobre) ha scatenato una slavina politica. Durissimi e bipartisan i commenti dei parlamentari sull'atteggiamento dell'erede degli Agnelli, alle prese con una crisi sistemica dell'automotive che potrebbe avere ripercussioni devastanti sugli impianti dell'ex gruppo Fiat Chrysler in Italia e sulla stessa sopravvivenza di Stellantis.
"È gravissimo che John Elkann non voglia venire a riferire in Parlamento, anche perché, fino a prova contraria, la vicenda Stellantis riguarda la tradizione dell'automotive italiano. È sconcertante che l'erede di chi è stato molto bravo a socializzare le perdite e privatizzare gli utili della Fiat snobbi il Parlamento", commenta a Sky Start Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. Di "vergognosa offesa alle istituzioni" parla una nota della Lega: "Prima Stellantis prende i soldi e scappa all'estero, ora John Elkann diserta il Parlamento. La sua presenza è un obbligo, non solo morale, per rendere conto al Paese di una gestione scellerata nonostante gli enormi contributi pubblici. La Lega ribadisce la propria solidarietà a tutti i lavoratori del gruppo Stellantis".
Anche a sinistra domina l'indignazione: "Quando un Parlamento convoca e chiede spiegazioni si va", taglia corto Francesco Boccia, il presidente dei senatori del Pd, anche lui ai microfoni di Start Sky. "Il presidente di Stellantis Elkann ci ha fatto sapere che aspetta di andare a Palazzo Chigi, ma questo è il Parlamento, è un'altra cosa - polemizza Nicola Fratoianni, deputato di Avs e leader di Sinistra italiana -. Rivolgersi così al Parlamento è francamente inaccettabile, dobbiamo dirlo con chiarezza. Ho avuto modo ieri di apprezzare le parole del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che non solo hanno rinnovato questo invito a presentarsi in questo palazzo ma stigmatizzato un comportamento che rischia di configurarsi molto grave". "La situazione è potenzialmente drammatica per il sistema industriale di questo Paese - è l'intervento di Fratoianni in commissione Attività Produttive a Montecitorio -. Noi dobbiamo provare a mettere in fila le responsabilità che oggi collocano questo Paese in una condizione sempre più condannata a una potenziale obsolescenza delle nostre filiere produttive. Una è quella dell'azienda: manca un piano industriale credibile e siamo di fronte da parte di questa azienda a un atteggiamento sostanzialmente parassitario rispetto all'uso delle risorse pubbliche, alla sua incapacità o alla sua non volontà di restituirne come dovrebbe, in termini occupazionali, di produzione, di ricerca e di prospettiva al Paese gli interessi".
"Il rifiuto di Elkann di essere audito in Parlamento è un atto di arroganza e di offesa ad un'istituzione democratica che rappresenta gli italiani - gli fa eco il sodale Angelo Bonelli, leader dei Verdi e deputato di Avs - L'Italia, in termini economici, ha dato molto in questi anni alla Fiat prima, poi a FCA e infine Stellantis, erogando all'azienda contributi pubblici per un totale di 7,6 miliardi di euro. Il parlamento italiano non può essere trattato da Elkann come un fastidio o una perdita di tempo. Noi vogliamo conoscere qual è il Piano industriale di Stellantis nel nostro Paese perché ad oggi vediamo solo licenziamenti, cassa integrazione e delocalizzazione degli impianti in aree extra Ue. Il Presidente di Stellantis deve delle scuse al Parlamento per questo rifiuto che lo ribadisco è offensivo e arrogante".