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Matteo Renzi, stoccata a Gentiloni: "Cosa pensavo quando entrava a Palazzo Chigi"

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Dopo la debacle di Andrea Orlando in Liguria, è tempo di bilanci nel centrosinistra. Matteo Renzi non ha dubbi: le colpe della disfatta sono tutte da attribuire a Elly Schlein. La segretaria del Partito democratico ha preferito assecondare i desideri di Giuseppe Conte invece di includere nell'alleanza l'ex sindaco di Firenze. E la scelta ha comportato la vittoria del centrodestra. Il Movimento Cinque Stelle, come accade ogni volta che si presenta alle Regionali, è scomparso dai radar degli elettori. "Dovrebbe avere almeno il pudore di riflettere prima di dire queste frasi. Il problema in Liguria è che non c'era un centro. E anche chi mi odia, riconosce a me e Italia viva quell'identità di centro che è mancata, e che è un valore aggiunto per la coalizione", ha sottolineato l'ex premier.

Secondo Renzi, Conte si starebbe vendicando della scelta dell'ex sindaco di Firenze di sostituirlo con l'ex governatore della Bce Mario Draghi. "Conte la smetta di sognare Palazzo Chigi - ha tuonato l'ex premier in un'intervista alla Stampa -. Quel Palazzo ha un incantesimo, l'ho avuto anche io: vedevo Gentiloni entrare e pensavo 'Ma che ci fa Paolo lì al posto mio?'. Dopo un anno mi è passata, a Conte ancora no. Ma ora - ha aggiunto - deve farsela passare e smetterla di accusarmi di complotto per averlo mandato a casa: lo rifarei. Pensiamo al futuro".

 

 

Renzi, però, ha già pronta una soluzione per risollevare il centrosinistra. "Proviamo a fare un accordo su dieci punti di programma - ha proposto Renzi -. Un contratto alla tedesca, o quello che Prodi chiamava Fabbrica del programma. Si individuano dieci punti e - ha concluso - ci impegniamo tutti a realizzarli se andremo al governo".

 

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