Fabio Rampelli, l'elenco: "Dopo la Liguria la sinistra non vincerà mai più. Ecco perché"
Fabio Rampelli vicepresidente della Camera dei deputati di Fratelli d'Italia fa il punto sulla vittoria del centrodestra in Liguria e sulla sconfitta (rovinosa) della sinistra: "Stavolta c’era in campo tutto ciò che avrebbe dovuto farla vincere a mani basse: l’arresto del governatore di centrodestra fino a costringerlo alle dimissioni affinché non potesse neanche pensare di ricandidarsi, una Regione storicamente rossa scesa in piazza con piglio manettaro, la candidatura dell’ex ministro della Giustizia, Orlando, molto gradito ad ambienti ’pesanti' a iniziare dalla magistratura, il gossip che ha costretto alle dimissioni il Ministro Sangiuliano e l’impietosa strumentalizzazione dei media di provata fede, il successivo accanimento su Giuli e il tentativo di usare la vicenda del suo capogabinetto Spano, perfino la mossa della disperazione: l’aiutino di Sigfrido Ranucci che ha violato senza diritto di replica il silenzio elettorale e mandato in onda una puntata di ’Report’ super pubblicizzata e con record di ascolti contro il governo e contro il centrodestra ligure. Svelando presunti quanto inesistenti malefatte, occultamenti di disgrazie, i soliti nostalgismi a orologeria, il tutto a urne aperte e a spese nostre. 'Tele Meloni', appunto... Mancava qualcuno all’appello? Forse un processo di piazza e un plotone d’esecuzione".
In Liguria quella del centrodestra è stata una vittoria di squadra
Insomma, Rampelli fa un elenco piuttosto significativo di tutte le armi messe sul campo dalla sinistra per orientare il voto in Liguria. Infine aggiunge: "Ma la sinistra, sempre più permalosa e aggressiva non trova la chiave per competere con noi, continua a ricercare scorciatoie, non annusa il consenso, non si preoccupa di piacere ed essere votata, aspetta solo l’occasione buona per ordire un’altra congiura di palazzo e proporre un capo di governo ovviamente ’al di sopra delle partì, un ’vero tecnico', certamente un altro banchiere. Per questo contrasta con veemenza la riforma per il premierato... No, non vincerà più, ci ha rinunciato, non prova nemmeno più a fare un’olivetta taggiasca al posto del glorioso ’Ulivò. Cerca solo il potere. Il problema è che stavolta l’hanno sgamata pure i suoi elettori. Avanti tutta, Italia!".
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