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Dossieraggio, Gasparri lascia Parenzo senza parole: "Spero trovino anche me"

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Un nuovo scandalo dossier, quello esploso a Milano. Una vicenda che coinvolge molti nomi noti, dalla politica allo spettacolo. Dossier commissionati all'agenzia investigativa Equalize srl. Un caso dalle implicazioni potenzialmente enormi.

E della vicenda se ne parla a L'aria che tira, il programma condotto da David Parenzo su La7, la trasmissione è quella di lunedì 28 ottobre, ospite in studio ecco Maurizio Gasparri. "Lei è spiato o no?", chiede Parenzo. "No, purtroppo no. Poi questa è una cosa molto milanese, molto lombarda. Almeno stando ai nomi...", replica Gasparri. Però 800mila accessi...", sottolinea il conduttore. "Protesto a nome degli esclusi: spero trovino anche me, perché altrimenti sarebbe una condizione...", riprende Gasparri, scegliendo il registro dell'ironia.

 

Archiviata la battuta, Gasparri passa a un'analisi più strutturata. "A parte gli scherzi, io sono molto preoccupato e ritegno che questi fenomeni si moltiplichino. La vicenda più grave è quella di Striano, di cui mi sto occupando in Antimafia, ed è ancora peggio perché l'Antimafia controlla tutti - premette -. Poi la vicenda della banca, l'impiegato di Banca Intesa di Bisceglie. Poi arriva questa storia, gente che fa un altro lavoro e poi di nascosto fa questo, confeziona dossier. Io credo sia la tecnologia: si ricorda lo scandalo di Pio Pompa? Da quello che lessi sui giornali, lui faceva ritagli sui giornali e costruiva un dossier. Qual è la differenza tra Pio Pompa e tutta questa roba? La tecnologia...", conclude Gasparri con un parallelismo suggestivo.

L'aria che tira, qui l'intervento di Maurizio Gasparri: il video

 

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