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Dossieraggio, Claudio Borghi: "Un disegno per portare la sinistra al governo"

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"Si deve intervenire subito": Claudio Borghi, senatore della Lega e membro del Copasir, lo ha detto a proposito del caso dei dossier, spiegando che la maggioranza è stata troppo prudente. Intervistato da La Stampa, ha poi aggiunto: "Il sistema del dossieraggio è più pervasivo di quello che molti pensassero. In tanti hanno capito l’importanza di possedere dati e hanno messo su un meccanismo, a volte con scopi politici, come il caso Striano, a volte con interessi prettamente economici e persino aziendali, come in questo caso".

Secondo Borghi, inoltre, il disegno dietro il dossieraggio prevede di far cadere la destra, portando invece la sinistra al governo. A tal proposito, il senatore ha sottolineato: "Non ho visto dossieraggio a danni di Gentiloni, di Schlein o gente di sinistra. C’è un certo strabismo in queste inchieste". Su Matteo Renzi, uno degli "spiati", ha invece detto: "Se guardiamo l’elenco, Renzi si trova nella categoria del centrodestra in quanto fuoriuscito dal Pd". Per il leghista, a questo punto, è necessaria una commissione parlamentare di inchiesta. Quando gli è stato fatto notare che ci sta già lavorando quella Antimafia, Borghi ha risposto: "Abbiamo rispetto per il suo lavoro, ma la cosa diventa sempre più grande e non è più nell’ambito dell’Antimafia. In gioco c’è la democrazia". 

 

 

 

Sul ruolo del governo, Borghi ha spiegato che "c’è stata timidezza, direi quasi pudore. Non si è voluto dare l’impressione di intervenire su questioni che riguardavano noi stessi. Io dico che ora bisogna intervenire, servono leggi più stringenti per la tutela dei dati". Infine, ha confermato l'esistenza di dossier anche su di lui: "Hanno fatto ricerche su di me proprio il giorno che ho annunciato la candidatura come capolista in Toscana". E hanno trovato "che vado ogni tanto al McDonald’s. Un sovranista non dovrebbe farlo".

 

 

 

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