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Pazzali cercava dossier da usare contro Letizia Moratti

Michele Zaccardi
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C’è pure l’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, tra gli spiati dalla (presunta) associazione a delinquere messa in piedi, tra gli altri, dal presidente di Fiere Milano, Enrico Pazzali. Su richiesta di quest’ultimo, socio di maggioranza con il 95% delle quote dell’agenzia di investigazioni private Equalize (destinataria di un provvedimento di sequestro), Carmine Gallo, l’ex “super poliziotto” ora finito ai domiciliari nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano e della Direzione nazionale antimafia, avrebbe effettuato «accertamenti» su persone «vicine politicamente» all’ex ministra, attualmente europarlamentare con Forza Italia, quando era candidata alle elezioni regionali lombarde del 2023.

Per i pm, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, Pazzali (che è indagato) voleva «reperire qualche notizia» da banche dati «idonea a mettere in cattiva luce l’immagine di Letizia Moratti, favorendo così la candidatura di Attilio Fontana (attuale governatore della Lombardia, ndr)». Secondo l’accusa, infatti, la società Equalize sarebbe servita a Pazzali per «raccogliere notizie» sul conto di «competitors politico-economici» suoi e di «soggetti politicamente legati» a lui, «come ad esempio Fontana Attilio, attuale presidente della Regione Lombardia», estraneo alle indagini.

 

Nelle carte si legge che nell’ottobre del 2022, come risulta dalle intercettazioni, Pazzali contattò Gallo per «ottenere informazioni riservate» su «persone legate a Moratti Letizia», in particolare su componenti del consiglio direttivo di Lombardia Migliore, lista che promuoveva la candidatura dell’ex sindaca. Pazza li chiedeva a Gallo se avesse «qualcuno d’interessante da verificare». E l’ex poliziotto rispondeva: «Sì, sì li guardo tutti». Gallo, tra l’altro, secondo i pm, già nell’estate precedente «aveva cominciato ad effettuare degli accertamenti sulle persone vicine politicamente» a Moratti. Anche il cantante Alex Britti è stato attenzionato dalla organizzazione composta da ex appartenenti e appartenenti alle forze dell’ordine, consulenti informatici e hacker, che avrebbe lavorato per Equalize srl, la società di investigazione milanese di proprietà di Pazzali. Fulvio Pravadelli, ex Publitalia e dg della Veneranda Fabbrica del Duomo, tra i circa 60 indagati, ha chiesto, si legge nell’ordinanza, «di acquisire informazioni pregiudizievoli sul conto del noto cantautore» che si stava separando da sua figlia.

 

 

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