Marco Bucci contro Report: "Vota Bucci, così non senti Sigfrido Ranucci"
Sotto ai riflettori, ancor prima di tornare in onda, ci è finito Sigfrido Ranucci, il conduttore di Report, la trasmissione d'inchiesta in onda su Rai 3. La prima puntata della nuova stagione è in palinsesto per domenica 27 ottobre. Il servizio di punta, come è ormai arcinoto, riguarda il ministero della Cultura: rivelazioni che avrebbero contribuito al prematuro passo indietro di Francesco Spanò, capo di gabinetto di Alessandro Giuli per soli 10 giorni, e rivelazioni che potrebbero lambire Giuli stesso.
Ma non solo. Come ampiamente annunciato dallo stesso Ranucci e dai canali social di Report, un segmento della trasmissione sarà dedicato anche alla Liguria e a Giovanni Toti, l'ex governatore spinto alle dimissioni dall'inchiesta e dagli arresti domiciliari. Piccolo particolare: il servizio verrà trasmesso proprio mentre la Liguria è chiamata al voto per eleggere il nuovo governatore, il duello elettorale tra Marco Bucci per il centrodestra ed Andrea Orlando per il centrosinistra.
Ovvio che la messa in onda durante il voto, ossia quando Bucci, che con tutta probabilità verrà chiamato in causa, non potrà replicare, abbia suscitato un'aspra polemica. Maurizio Gasparri, tra le righe, ha chiesto la sospensione del servizio, da rimandare alla puntata successiva. "Ci mancava solo Gasparri a chiedere lo stop", ha subito replicato Ranucci. Ma prima di questo botta e risposta, dalla politica si sono levate diverse voci contrarie a una messa in onda che, oggettivamente, pone dei problemi di opportunità.
Tant'è, il candidato Bucci fa buon viso a cattivo gioco. Il sindaco di Genova oggi, venerdì 25 ottobre, era ospite della trasmissione Un giorno da pecora, in onda su Rai Radio 1. E nel corso dell'intervista, ovviamente, gli hanno chiesto un commento sull'imminente servizio di Report. La risposta? Eccola: "Vota Bucci così non senti Sigfrido Ranucci, visto che a Report domenica ha annunciato un servizio sulla Ligurai ad urne aperte...". Risposta in rima, uno slogan ironico, per chiosare su una strana vicenda.