Daniele Capezzone, l'indizio sui quotidiani: Alessandro Giuli, cos'ha in mano Report
Eccoci ad "Occhio al Caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. E "come diceva Aldo Biscardi, puntata speciale. Ci sono un sacco di cose. Se siete di malumore possono darvi la sensazione di un quadro italiano disperatamente deprimente, ma qui cerchiamo di aggiustare la mattinata, di prenderla con il sorriso".
Si parte ovviamente dalla "faccenda Alessandro Giuli: ieri è scattata un'operazione distensiva, Fazzolari ha diffuso una dichiarazione in cui diceva che i rapporti tra lui e il ministro sono molto buoni, dunque una telefonata di Giorgia Meloni al ministro stesso. FdI, insomma, ha provato a sedare una situazione non brillante. Se non fosse che Report continua a fare battage in vista della puntata di domenica dicendo che ci sono altri casi legati a Giuli, realisticamente si capisce dai giornali di oggi sulla gestione del Maxxi", rimarca Capezzone.
"Ma, soprattutto, oggi parlano i protagonisti. Ahinoi, parla Giuli, che nella prolusione alla Biennale di Venezia ha parlato dell'acqua, altro materiale per Maurizio Crozza, in onda questa sera. E soprattutto parla Spano, oggetto va detto di una campagna da alcuni davvero concepita male, sui suoi orientamenti sessuali e personali. Un errore che non commise neppure Almirante al tempo del Msi. Ma per altro verso c'è l'orientamento culturale e politico di Spano: vogliamo fare la rivoluzione liberale di centrodestra con un comunista? Ma attenzione, lui dice: non sono di sinistra, sono un cattolico democratico. Quindi è un erede di Aldo Moro. Approfondiremo...", sottolinea sornione il direttore.
"Intanto rissa tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, con il comico che dice che avrebbe dovuto lasciarlo al banchetto. Mentre Conte, tramite il libro di Vespa, gli fa sapere che gli sospenderà la consulenza da 300mila euro". Altro tema è la manovra, "il Quotidiano Nazionale fa delle simulazioni positive, su chi avrà vantaggi. Mentre mancano le simulazioni sulla supposta, che colpirà i redditi medio-alti con il taglio delle detrazioni".
Gli esteri: "La figuraccia di Guteress a Kazan, con l'inchino a Putin, tra un po' non si rialza più. Poi la campagna americana: i sondaggi danno Donald Trump leggermente sopra. La sensazione è che ci sia un po' di panico tra i democratici, che riprendono a parlare di fascismo e scandali sessuali", conclude Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti!