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Caso Spano, "di questa storia non mi piace niente. Ma la sinistra che fa la morale fa ridere"

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"Non sappiamo se sia il pensiero sorale o di che tipo di ontologia si tratti ma il capo di gabinetto del ministro Giuli, Francesco Spano, si è dovuto dimettere ancora prima della puntata di Report di domenica". 

Nel suo "Occhio al caffè", la rassegna scorrettissima di oggi, il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone si concentra sull'ultimo caso al Ministero della Cultura. "Cosa mi è piaciuto in tutta questa storia? Niente. Il fatto che il ministro Giuli, arrivando in una logica di grande cambiamento culturale, abbia scelto un militante politico di sinistra? No. Il fatto che prima di nominarlo non sia stata fatta una verifica su un eventuale conflitto d'interessi, in questo caso una consulenza del compagno di Spano al Maxxi? No. Il fatto che in ambienti di centrodestra la polemica sia stata condotta con venature omofobe? No. Ti è piaciuta la gestione di Giuli? No. Un naufragio pazzesco. Ma che a fare la morale sia quella sinistra che in quel Ministero e in quell'area culturale ha sgavazzato per 20 anni, occupando anche l'ultima fondazione lirica e l'ultimo teatro comunale fa ridere".

"Anche questo - prosegue Capezzone - fa parte dell'autogol della destra. Oggi non c'è cronaca che vi risparmi la lite tra la sorella di Giuli e il presidente della Commissione Cultura Mollicone al grido 'che fai mi minacci'? A Palazzo Chigi sarebbero molto riflessivi sul ruolo di Giuli, la cui posizione non sarebbe molto solida... Non è una gran giornata, questo è pacifico".

A Roma ieri due eventi significativi: la festa del Tempo, con Giorgia Meloni intervistata dal direttore Cerno. E in zona largo Chigi Marina Berlusconi, che apriva una libreria Mondadori. "I suoi toni non sono stati per nulla freddi nei confronti del governo, i giornali ostili del centrodestra devono registrare con un certo fastidio che oggi non c'è margine per il dualismo Marina-Giorgia, al contrario".

"Altro motivo di insoddisfazione dei giornali di sinistra: 'Sergio non firmare! Sergio non firmare!'. E Sergio Mattarella ha firmato il nuovo decreto sui migranti".

 

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