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Francesco Spano, "mi dimetto". Nuovo terremoto al Ministero della Cultura

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Altro terremoto al Ministero della Cultura: si è dimesso Francesco Spano, capo di gabinetto del neo-ministro Alessandro Giuli che lo aveva scelto pochi giorni fa al posto di Francesco Gilioli. Una nomina accolta tra molte critiche per i precedenti di Spano e la sua vicinanza al mondo del centrosinistra. Ma soprattutto tirata in ballo da Sigfrido Ranucci, che le scorse ore ha annunciato una inchiesta di Report per domenica prossima: "Un nuovo caso Boccia, ma al maschile". E quello scoop riguarderebbe proprio Spano. Intanto il ministro Giuli ha sapere in una nota di "accettare con grande rammarico" le dimissioni di Spano.

"Egregio Signor Ministro, con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi - si legge nella lettera inviata da Spano a Giuli -. Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell'esclusivo interesse dell'Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione. Con osservanza, Francesco Spano". Secondo indiscrezioni di stampa, Spano (omosessuale dichiarato) sarebbe anche stato definito "pederasta" in una chat interna a Fratelli d'Italia a Roma. 

Spano era infatti finito nel mirino anche dell'associazione Pro Vita & Famiglia per essere stato accusato di aver finanziato, quando era direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) un'associazione Lgbtq, Anddos, accusata di favorire la prostituzione nei propri circoli. Il messaggio con attacco omofobo dell'esponente FdI è però diventato un caso e l'autore, il coordinatore locale Fabrizio Busnengo, sarebbe stato rimosso dalla chat e si sarebbe dimesso a sua volta. 

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