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Stefano Esposito stronca il Pd: "Sbagliano a difendere il giudice della mail anti-Meloni"

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La mail del giudice Patarnello nuova clava della sinistra contro il governo? Una scelta errata. E a dirlo è un esponente che nel Pd ha rivestito ruoli di primo livello,  Stefano Esposito, ex dirigente nazionale dei dem.

"È una storia più che trentennale: la politica ha abdicato alla sua funzione. Qualcuno ha deciso che la magistratura è infallibile. È più di Dio. Non sbaglia mai. Da qui il giustizialismo populista. Quello grillino ma anche quello ipocrita del Pd e quello a targhe alterne del centrodestra. È un problema della politica", afferma in un'intervista a ilTempo. Poi arriva l'affondo più pesante: "Beh, questo esponente – chiedo a chi legge – potrebbe trovarsi tranquillo? Io sarei preoccupato. E trovo incredibile che gli esponenti del centrosinistra, del Pd e non solo, si spertichino in una difesa per me incomprensibile di quest’operato. Qui c’è solo da prendere atto. E prendere le distanze. Possibile che non c’è mai una volta nella quale quelli del Pd critichino un magistrato?".

 

 

Insomma Esposito si smarca dal coro della sinistra e mette a fuoco la questione. Quella mail è il chiaro segno di una sfida lanciata da una parte della magistratura  al governo in carica. E Esposito non usa giri di parole per concludere il suo ragionamento: "Il fatto che un alto magistrato, Procuratore generale della Cassazione, dica del Presidente del Consiglio che è pericolosa perché non ha indagini giudiziarie, è inquietante. Ergo, verrebbe da dire che secondo questo magistrato se Meloni fosse indagata sarebbe meno pericolosa". 

 

 

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