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Iyas Ashkar, il consigliere di sinistra pubblica la svastica di fianco alla bandiera di Israele

Roberto Tortora
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L’ha fatta grossa il consigliere comunale di Brescia, lyas Ashkar, postando sui social una foto che accomuna la bandiera di Israele a quella della Germania nazista, con tanto di svastica. A corredo, Ashkar ha commentato facendo notare che sotto entrambe le bandiere c’era scritto “regime militare basato su un’ideologia religiosa”, per poi dire: “Invadevano/invadono territori, facevano/fanno la guerra invocando il diritto divino, sterminarono/stanno sterminando un popolo”.

 Ora, l’Associazione Italia-Israele di Brescia ne chiede le dimissioni: “Stupisce e indigna che a pubblicare quelle foto sia stato il signor Ashkar, consigliere del Comune di Brescia, che in virtù del ruolo che svolge, dovrebbe avere una buona conoscenza della storia, della nostra Costituzione e della fede cristiana. A chi conosce Israele e un minimo di storia, è evidente che il manifesto pubblicato dal signor Ashkar tutt'al più porta alla luce una certa somiglianza tra l'ideologia di Hamas e il nazismo. Le parole hanno un peso e non si può riscrivere la storia a proprio uso e consumo. Soprattutto se, come nel caso del nostro consigliere Ashkar, si svolge un ruolo pubblico in un Paese come l'Italia che, con tutti i suoi difetti, è e vorrebbe rimanere libero".

 

Ashkar ha risposto in una lunga lettera, qui ne riportiamo un estratto: “Viviamo in uno strano mondo e c’è un profondo declino intorno a noi. Ci sono persone che gridano allo scandalo per un post sui social o per uno slogan in qualche corteo, ma non si scandalizzano per la guerra stessa, anzi, criminalizzano chi chiede il cessate il fuoco, chi denuncia il genocidio di un popolo, etichettando con estrema superficialità il dissenso come antisemitismo. Non sono antisemita e non lo diventerò mai. Ma questa accusa, questa macchia che ti viene attaccata addosso quando non taci davanti a quello che sta accadendo in Palestina, è la scorciatoia per screditare ogni voce che denuncia i crimini di guerra quotidianamente commessi dal governo israeliano, da anni. È superficiale e limitato accusare di antisemitismo un palestinese, che si rispecchia nella frase di Edward Said ‘la tragedia del popolo palestinese è di essere vittima delle vittime’”.

 

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