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Albania, FdI contro Silvia Albano: "Va assegnata a un'altra sezione"

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Non c'è solo la mail della toga Marco Patarnello ad agitare le acque del centrodestra e aumentare gli attriti tra la politica e la giustizia politicizzata. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, parla di un "attacco sistemico messo in atto contro le politiche del governo Meloni da parte di alcuni esponenti della magistratura". Un attacco che "merita di essere smascherato".

A partire dalla giudice del Tribunale di Roma Silvia Albano che ha decretato come illegittimo il trasferimento di migranti in Albania. "Metteremo nero su bianco una interrogazione parlamentare - annuncia Foti in una nota - per chiedere al ministro della Giustizia come sia possibile che magistrati che finanziano le Ong e hanno esplicitato in più occasioni la propria contrarietà verso le politiche del governo in tema di lotta all’immigrazione clandestina siano gli stessi chiamati poi a decidere sui respingimenti. Più che ravvisare una incompatibilità funzionale, c’è da chiedersi se non sia il caso che chi ha posto in atto queste condotte sia assegnato ad altra sezione". 

"Ciascuno ha diritto di avere le proprie idee, di manifestarle liberamente, di gridarle a testa alta. Nessuno lo nega - prosegue Foti -. Ma chi veste la toga dovrebbe sapere bene che il primo requisito per l’esercizio delle proprie funzioni è l’imparzialità nell’applicazione della legge che non può essere strumento per vedere attuate le proprie idee. Silvia Albano, la giudice del tribunale di Roma che ha detto no ai trattenimenti di 12 migranti in Albania e ha disposto di riportarli in Italia, è la stessa che un anno fa aveva annunciato battaglia contro il piano del governo Meloni per fermare l’immigrazione clandestina e, ancora, la medesima che difendeva a spada tratta la collega Apostolico che a Catania manifestava contro i porti chiusi".

 

"Chi mira a sovvertire l’ordine costituzionale e la separazione tra poteri dello Stato non è certo, quindi, il governo di Giorgia Meloni - conclude la nota del rappresentante di FdI a Montecitorio -. I responsabili sono piuttosto coloro che, nelle fila della magistratura, al posto di rivestire un ruolo ‘terzo e imparziale’ trovano escamotage per disapplicare le norme dello Stato".

 

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