Tg1, Matteo Salvini parla per 4 minuti? La sinistra impazzisce: compagni allo sbando
Un'intervista al Tg1, quattro minuti con Matteo Salvini, vicepremier e ministro, nonché al centro del caso Open Arms. Il tutto nella puntata del tiggì della rete ammiraglia Rai di sabato 19 ottobre. Tutto lecito, no? Ecco, no. Almeno per la sinistra e i sindacati di Viale Mazzini. Basta un'intervista - di 4 minuti - a scatenare una crisi di nervi nel fronte progressista.
E, clamoroso ma vero, ad aprire le danze è proprio il Cdr del Tg1. "Care colleghe e cari colleghi, riteniamo che gli oltre quattro minuti di intervista al ministro Salvini, imputato nel processo Open Arms, andata in onda nell'edizione delle 20 del telegiornale, abbiano leso uno dei principi alla base del nostro mestiere: l'equidistanza tra i soggetti di cui siamo chiamati ad occuparci. L'informazione del servizio pubblico dev'essere sempre super partes e mai percepita come soltanto di una parte. Ci aspettiamo che, in vista della sentenza di dicembre, altrettanto spazio sia concesso alle parti civili", scrive il sindacato interno della testata in una nota.
"Cosa succede se vengo condannato": Open Arms, Salvini inchioda la magistratura
Posizione ovviamente condivisa dall'Usigrai, sindacato rosso di Viale Mazzini. "Condividiamo totalmente quanto scritto dal Cdr del Tg1: l'intervista di oltre 4 minuti al ministro Salvini lede uno dei principi alla base del giornalismo: l'equidistanza tra i soggetti di cui siamo chiamati ad occuparci. Ancora una volta, come denunciato in un comunicato nell'assemblea dei Cdr della Rai lo scorso 17 aprile, il servizio pubblico diventa megafono dei partiti. Quell'intervento in diretta del ministro non è informazione, ma propaganda", tuonano i compagni.
Dunque la politica non si fa sfuggire l'occasione di cavalcare l'ultima assurda polemica. Per il M5s parla Dario Carotenuto, capogruppo grillino in commissione di Vigilanza Rai. L'intervista del Tg1 "di ieri sera a Matteo Salvini, con il suo attacco folle alla magistratura, rappresenta un episodio grave che il primo telegiornale del servizio pubblico non può permettersi. Salvini ha usato il Tg1 come palcoscenico per attaccare i giudici e difendersi in diretta tv dal suo processo, anziché farlo nelle sedi corrette. Un uso strumentale e inaccettabile del servizio pubblico che mina la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato di diritto e del sistema giudiziario", sparacchia il grillino.
Quindi l'immancabile Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana: "Ieri sera gli italiani hanno potuto osservare uno dei punti più bassi a cui è giunto il nuovo corso della Rai con il comizietto del ministro Salvini contro i magistrati e la sinistra. Tutti hanno potuto verificare di persona che al Tg1 si è compiuta un'operazione politica, e non certo giornalistica, di servizio privato per il governo e non certo nel rispetto del mandato assegnato al servizio pubblico radiotelevisivo. Davvero imbarazzante", tuona Fratoianni. Già, compagni disperati: non sanno più a cosa aggrapparsi...