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Fratoianni, sciacallo d'Albania: "Meloni, paga di tasca tua". Fulminato da FdI

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"Il ministro Piantedosi e l'intero governo Meloni dovrebbero di tasca loro rimborsare lo Stato per i soldi pubblici sprecati in questi giorni per l'inutile deportazione di 16 persone in Albania. E proprio a queste persone dovrebbero poi chiedere scusa pubblicamente". Lo scrive su X Nicola Fratoianni di Avs dopo la decisione del Tribunale di Roma di non trattenimento in Albania dei migranti sbarcati dalla nave militare Libra. "La propaganda, anche la più cinica e feroce, può ben poco - conclude il leader di SI - contro la realtà e contro le leggi". 

La spregiudicatezza di Fratoianni, come del resto di tutta la sinistra che festeggia per l'ennesima sentenza di un tribunale contro le decisioni di un governo di centrodestra, prosegue alzando il livello dello scontro politico: "La figuraccia del governo Meloni è pari solo alla sua arroganza: hanno deportato 16 migranti in Albania violando i loro diritti e sprecando un'enorme quantità di risorse pubbliche. Dovrebbero vergognarsi e magari qualcuno dovrebbe dimettersi. A cominciare dal ministro Piantedosi", afferma Fratoianni in un video pubblicato sul suo profilo di X: "Sarebbe ora che prendessero atto che la loro propaganda non produce alcun risultato utile al Paese". 

 

 

 

Replica da Fratelli d'Italia, per bocca di Sara Kelany, responsabile immigrazione del partito della premier Giorgia Meloni: "Fratoianni chiede le dimissioni di Piantedosi per l'accordo Italia Albania? Posto che chiedere una dimissione al giorno appare ridicolo, il tema sull'immigrazione è un altro. Dovrebbero dimettersi tutti coloro che in questi ultimi dodici anni nulla hanno fatto per cambiare la gestione delle politiche migratorie italiane e che ci hanno condotto al baratro in cui ci siamo trovati quando abbiamo preso le redini della nazione. Nonostante loro, abbiamo raggiunto risultati incredibili in due anni, -64% degli sbarchi e un aumento del 20% dei rimpatri. Si vergogni invece chi rema contro gli interessi nazionali e tenta, anche cercando di screditare l'Italia all'estero, di smontare il modello Meloni, che tutta Europa oggi guarda con favore e interesse"

 

 

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