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Marco Rizzo, "perché rivendico che mi piace la gno***": le parole che fanno impazzire tutti

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Da quando Marco Rizzo è uscito allo scoperto è diventato uno dei simboli contemporanei della lotta al politicamente corretto. L'ultimo comunista d'Italia ha infatti pronunciato una frase che oggi suona quasi come un'eresia: "A me piace la gnocca". Pioggia di insulti, di commenti sprezzanti e di condanne da parte dei ben pensanti che appartengono proprio al suo mondo politico-culturale: quello della sinistra. Ma il leader di Democrazia Sovrana e Popolare non ha voluto abiurare. Anzi, ha rincarato la dose: "Mi piace la gnocca intelligente". Un esempio? "Sophia Loren".

"Contro il politicamente corretto 'Mi piace la gnocca' è un grido di battaglia - ha spiegato Rizzo in un'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano -. È un dovere rivoluzionario". Secondo il comunista, il politicamente corretto "è insopportabile". Questo, però, non significa essere antifemminista o omofobo. "Il vero femminismo - ha sottolineato Rizzo - è l'emancipazione delle donne. E le donne - ha poi aggiunto - ora sono emancipate". 

 

 

Secondo Marco Rizzo, il mondo odierno è schiavo delle "minoranze" che "impongono i loro gusti alle maggioranze". In Italia, per esempio, "comandano i poteri forti, ma si servono di gay e neri". Insomma: un discorso non troppo diverso da quello che Roberto Vannacci ha esposto nelle sue pubblicazioni. "Vannacci ha fatto l'Accademia, io ho fatto il caporalmaggiore degli Alpini - ha ricordato Rizzo -. Vannacci dice delle cosacce, ma poi se ne vergogna e corregge, svicola". E non esclude che in futuro potranno salire insieme sullo stesso palco.

 

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