Pensioni, gli aumenti che fanno crollare le bufale della sinistra: cosa c'è nella manovra
Il governo ha presentato la manovra. E come sempre i gufi che speravano in lacrime e sangue per mettere spalle al muro l'esecutivo sono stati delusi. Infatti non ci sarà alcun aumento delle tasse ma misure che mettono soldi freschi nelle tasche degli italiani. Si va dal contributo delle banche di 3-4 miliardi fino ai bonus per le ristrutturazioni della prima casa passando per il taglio del cuneo fiscale. E sulle pensioni ci sono parecchie novità. Palazzo Chigi infatti prepara anche a un intervento sulle pensioni minime per tentare di portarle verso i 630 euro al mese. In pratica questi assegni, che dal 2024 sono pari a 614,77 euro, dovrebbero non solo vedere prorogato l'incremento che avrebbe dovuto essere transitorio e scadere alla fine dell'anno e recuperare l'inflazione, al momento intorno all'1%, arrivando così a 621 euro, ma salire oltre e toccare appunto i 630 euro. Il ritocco dovrebbe riguardare 1,8 milioni di pensionati. Inoltre dovrebbe restare invariato il sistema di rivalutazione degli assegni previdenziali che adegua l'importo dei ratei all'inflazione, al costo della vita. Attualmente lo schema prevede questi calcoli:
Pensioni fino a 4 volte il minimo INPS (circa 2.100 euro lordi al mese): rivalutazione completa.
Pensioni tra 4 e 5 volte il minimo INPS (2.100-2.600 euro): rivalutazione al 90% dell'importo totale.
Pensioni tra 5 e 6 volte il minimo INPS (2.600-3.100 euro): rivalutazione al 75%.
Pensioni oltre 6 volte il minimo INPS (oltre 3.100 euro): rivalutazione ridotta al 50%.
Insomma, di fatto, salvo sorprese, gli importi dovrebbero avere un incremento già stabilito da questi criteri senza alcun taglio come invece, nelle settimane precedenti, giornaloni e sinistra hanno fatto credere...