Nella corsa ligure l'Orlando furioso si aggrappa alla dama rossa spagnola che tifa Hamas
Ci sono certi infortuni, in campagna elettorale, che la prudenza consiglierebbe di nascondere sotto il tappeto. Non è consigliabile, se per esempio si punta alla presidenza di una Regione come la Liguria, proiettata nel futuro con undici miliardi in opere pubbliche da investire e saldamente ancorata all’Occidente, esibire come una medaglia l’appoggio di chi si dichiara comunista ed è accusato di esaltare i terroristi di Hamas. Così invece ha fatto il candidato della sinistra, Andrea Orlando, dando massimo rilievo al videomessaggio di sostegno ricevuto da Yolanda Diaz, vicepremier spagnola, soprannominata “La dama roja” (sta per “rossa”) e appena tornata nel partito comunista dopo aver fallito la scalata alla premiership.
Yolanda è talmente rossa da essere convolare a nozze con un vestito in tinta con le sue idee (una cosa che da noi neppure le sposine trucide di Carlo Verdone farebbero). La signora è stata accusata pubblicamente di antisemitismo quando, a poche ore dalla mattanza del 7 ottobre, dove i tagliagole islamici trucidarono duemila israeliani, concluse il suo discorso in Parlamento con lo slogan «Palestina dal Giordano al mare”, l’inno dei terroristi per la cancellazione di Israele dalle mappe geografiche.
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Nella sua dichiarazione di «affettuoso sostegno a Orlando, la pasionaria galiziana dichiara di «aver fatto tanto lavoro insieme e avere tanto in comune con Andrea». Il candidato ligure della sinistra potrebbe cogliere l’occasione per chiarire se condividono anche la passione per i terroristi. Sarebbe peraltro un modo per rispondere alla richiesta fattagli giorni fa dal plentipotenziario leghista in Liguria, il viceministro Edoardo Rixi, di «chiarire la sua posizione sulla onlus di Genova che, secondo il governo Usa, avrebbe foraggiato con quattro milioni Hamas e per dissociarsi da essa». Si può ritenere che appuntarsi al petto la medaglia Diaz equivalga a una risposta negativa.
Che poi, perché l’Orlando innamorato (della bandiera rossa, non della dama) sia così fiero dell’appoggio della Yolanda, è un mistero. La signora solo sei mesi fa si pensava la Meloni d’España. Sognava di essere la prima premier donna a Madrid e fondò un partito - Sumar - per riunire tutte le sinistre, un progetto che neppure Fratoianni. Voleva superare i socialisti di Pedro Sanchez grazie al voto dei giovani e delle donne ma, malgrado il sostegno di mezza stampa iberica, non arrivò neppure al 5% e tre seggi, contro il 30% del Psoe e il 12 della destra-destra di Vox, da tutti etichettato come una delusione. Vada sé che la signora sciolse la formazione all’istante, anche per conservare il ruolo di vicepresidente e di ministro del Lavoro, che Sanchez le ha garantito in cambio della retromarcia.
La parabola della roja dovrebbe far fischiare le orecchie non solo a Orlando, che per caricarsi i grillini (in Liguria è probabile che si fermino su per giù sulle percentuali di Sumar in Spagna) ha detto addio ai moderati che hanno il porto e le ferrovie più a cuore del ritorno di una sinistra molto estrema e poco concludente, ma anche alla Schlein, la quale ha più cose in comune con Diaz rispetto a Sanchez. Anche perché, con Yolanda, Elly condivide il vezzo di prendere decisioni verticistiche poco comprensibili al gruppo.
I primi amori però non si scordano mai e il richiamo della foresta esercitato dal comunismo - il candidato del Pci si iscrisse al partito giusto un attimo prima del crollo del Muro di Berlino, quando si dice il fiuto - ha prevalso. Orlando si bea del bacio della morte del ministro del Lavoro del Paese dell’Unione Europea con il maggior numero di disoccupati (il 12%, mentre in Italia è quasi la metà), malgrado la creativa pasionaria abbia introdotto un contratto indeterminato che prevede periodi di disoccupazione, e che progetta di regalare ventimila euro agli studenti universitari con soldi da prendere con una patrimoniale. Cionondimeno, Yolanda ha attaccato Meloni direttamente proprio sul lavoro, ricevendo gli applausi in Italia proprio da Orlando. Dio li fa e poi la sinistra scoppia...
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