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Giorgia Linardi, la sparata: "Dal governo pratiche disumane, non vuole testimoni"

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I centri in Albania per i migranti mandano su tutte le furie le Ong. Tra le più critiche contro il governo italiano c'è Sea Watch. E così la portavoce italiana, Giorgia Linardi non usa giri di parole e parte con gli insulti al governo in un'intervista a Repubblica: "Siamo di fronte all’ennesimo efferato tentativo di militarizzare le frontiere con un inutile spreco di soldi e risorse sulla pelle delle persone".

E ancora: "È una pratica disumana. Sapere che poco lontano da quest’isola, su una nave militare si è fatta una selezione, come se ci fossero esseri umani di serie A e di serie B, con il rischio di dividere famiglie o esporre minori a nuovi pericoli, fa rabbrividire". Ma non finisce qui. La Linardi ci va giù pesante: "Il governo non costruisce certo i due centri in Albania per problemi di spazio. È evidente che l’obiettivo sia sottrarre garanzie e evadere le proprie responsabilità, oltre a chiudere gli occhi a società civile e avvocati che sui cpr, i lager di casa nostra, fanno rumore anche in Italia".

Infine aggiunge: "Ho incontrato tantissimi egiziani e bengalesi nei centri di detenzione libici quando ero in missione con Msf: vittime di estorsione violenta, trattamenti disumani, schiavizzati e con i segni di torture. Su che base si può stabilire su una nave in alto mare che non siano vulnerabili, perché un governo europeo ha stabilito che i loro Paesi di origine sono sicuri?". Insomma, la solita propaganda. 

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