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Femministe bloccano l'evento Ferdevita: interviene la polizia

Andrea Muzzolon
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Che la libertà di espressi non sia fra i valori fondanti di collettivi e centri sociali è cosa nota. E l’ennesima prova si è avuta ieri mattina quando un presidio di femministe ha bloccato il convegno di Federvita, in corso nel collegio San Giuseppe di Torino. Un gruppo di manifestanti, vicino al centro sociale Askatasuna, ha imbrattato le mura dell’istituto e ha intonato violenti slogan contro gli organizzatori. Solo grazie all’intervento della polizia, che ha sgomberato i circa 50 facinorosi, i relatori dell’evento sono riusciti ad accedere all’edificio. Da «Federvita sottoterra» a «Obiettore ti sprangheremo senza fare rumore», le femministe non si sono risparmiate slogan osceni contro tutti i partecipanti al convegno “Per una vera tutela sociale della maternità”. Fra le scritte è comparsa un’aperta minaccia nei confronti dell’assessore regionale alle Politiche sociali del Piemonte Maurizio Marrone, attaccato al grido: «Cloro sul Clero, sassi su Marrone».

E proprio Marrone ha commentato l’ennesimo atto di intimidazione dei centri sociali: «Prima i cartelli con i “pro vita appesi”, poi le irruzioni in ospedale, ora le minacce sui muri e l'assalto a una scuola paritaria per impedire un convegno», ricorda l’esponente di FdI. «Pd, M5s, Avs condannano almeno le minacce di morte e la violenza privata viste oggi? O vogliono rendersi responsabili di questa spirale di odio?», chiosa l’assessore. Anche la ministra per le Pari Opportunità Eugenia Roccella è intervenuta a seguito delle minacce a Federvita, scagliandosi contro un’opposizione ritenuta complice: «A Torino è andata in scena questa mattina l'ennesima manifestazione contro le donne e contro la loro libertà di scelta. Da tempo penso che la sinistra, oggi, nonostante i proclami, non voglia affatto difendere la legge 194, ma voglia cambiarla», attacca la ministra. «Poiché però non ha il coraggio di dirlo apertamente - continua Roccella - a uscire allo scoperto sono i centri sociali e i gruppi delle antagoniste, che mi rifiuto di chiamare femministe».

 

 

Nonostante il tentativo di irruzione durante l’evento e le scritte oscene, da sinistra si è levato un silenzio assordante. Anzi, Elly Schlein ha parlato, ma non certo per solidarizzare con Federvita. Intervenuta a Bologna, la segretaria dem ha preso la palla al balzo per tornare su uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale della sinistra: la lotta ai pro vita all’interno dei consultori. «L’unica cosa concreta che Giorgia Meloni ha fatto sulla sanità pubblica», dice sarcastica Schlein, «è stata far entrare gli antiabortisti nei consultori per fare pressioni su donne e ragazze che cercano di accedere all'interruzione di gravidanza prevista da una legge dello stato, la legge 194». Poi però, sulle minacce, il nulla. A condannare l’accaduto è stata la Curia di Torino che si è detta sconcertata «per l'attacco alla libertà di espressione del pensiero». «Su un tema delicato come la difesa della vita umana», si legge nella nota, «si ribadisce l'assoluto bisogno di garantire il pluralismo culturale.» 

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