Daniele Capezzone, dossieraggio: "Una discarica, ecco la fogna della Repubblica"
Eccoci ad "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Oggi rassegna tutta da seguire con due temi dominanti da sviscerare. Per un verso Israele che attacca la base Unifil in Libano e ai giornali italiani non sembra vero di sparare a palle incatenate contro Gerusalemme", rimarca il direttore.
"Ci si mettono anche i ministri degli Esteri e la Difesa: doveroso difendere i soldati italiani, ma usano toni francamente discutibili, per esempio Guido Crosetto parla di crimini di guerra. Ma c'è un solo giornale che sia nel fondo di Mario Sechi sia in un commento di Carlo Nicolato, senza naturalmente applaudire all'iniziativa di Gerusalemme, pone però il problema del fallimento della missione Unifil, che non ha minimamente disarmato Hezbollah, anzi. Semmai con regole di ingaggio sbagliatissime espone al pericolo gli stessi soldati della missione Unifil. Se uno vuole far demagogia dice: ah, com'è cattiva Israele. Se uno vuole ragionare pone il problema della missione Unifil", rimarca Capezzone.
"Secondo tema, il dossieraggio. Ieri è esplosa la seconda bomba, quella dal bancario pugliese che ha spiato 6mila conti correnti, incluso quello di Giorgia Meloni. Poi c'è l'altra discarica, la fogna della Repubblica, la chiama Libero, che è tutta la faccenda Striano-Laudato per capirci: perdonerete, non è patriottismo di testata, ma oggi vi conviene prendere Libero, ci sono due paginoni tombali che spiegano tutto di questa vicenda. L'unica cosa che non spiegano è l'inerzia istituzionale", picchia duro il direttore.
"Poi ci sono anche altre cose da guardare: un altro sondaggio in Liguria favorevole a Marco Bucci, il Foglio che svelena su Fazzolari, Ilario Lombardo sulla Stampa che torna a ragionare su prospettive di discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi, una lite tra Italia Viva e Ignazio La Russa e poi un ragionamento di Stefano Folli che evoca quella che sembra una cosa lontana e non solo nel tempo, ma parla di elezioni anticipate. Vedremo come arriva a quel tipo di evocazione", conclude Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti.