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Giorgia Meloni smentisce la sinistra: "Dichiarazioni fantasiose, sulle tasse solo falsità"

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“Leggo in queste ore alcune dichiarazioni fantasiose secondo le quali il governo vorrebbe aumentare le tasse che gravano sui cittadini. È falso. Questo lo facevano i governi di sinistra. Noi le tasse le abbassiamo, come sanno bene i lavoratori dipendenti, le mamme lavoratrici, le partite Iva”. Lo afferma il premier Giorgia Meloni in un video diffuso sui suoi profili social. “Voglio essere chiara ancora una volta: la cultura politica di questo governo è di ridurre le tasse, sostenere le famiglie e le imprese, non la cultura di gravare ulteriormente sui cittadini”, ha aggiunto.

E ancora, sottolinea: "Nonostante dall'opposizione alcuni vorrebbero l'introduzione di patrimoniali e ulteriori imposte, noi resteremo fedeli al nostro impegno che è lavorare per una manovra che rilanci l'economia, migliori la vita degli italiani senza chiedere loro nuovi sacrifici", ha tagliato corto Meloni.

"Le famose previsioni di crescita che la destra ha millantato per mesi sono ormai costantemente smentite dai fatti - aveva tuonato il dem Marco Furfaro, per pescare un singolo nome dal mazzo -. Si affannano ad annunciare misure finte che vanno dal cuneo fiscale al taglio dell'Irpef senza dare un briciolo di spiegazione sulle risorse. Solo bugie e slogan. Giorgetti nell’audizione che ha fatto davanti alle commissioni Bilancio ammette che aumenterà le tasse per fare cassa mentre non accenna minimamente a predisporre un aumento dei finanziamenti sulla sanità e a salvare il SSN. Il Piano Strutturale di Bilancio presentato conferma una sola cosa: l'introduzione della 'tassa Meloni' sui carburanti. Ennesima prova della mancanza di idee e progettualità di questo governo. Dai video per tagliare le tasse ad aumentarle al governo, un capolavoro di ipocrisia". 

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la coordinatrice della segreteria nazionale del Pd Marta Bonafoni. "Il ministro dell’Economia Giorgetti, in una modalità insolita, ha annunciato nei giorni scorsi la necessità di 'sacrifici', senza spiegare nel merito - si legge in una nota ufficiale -. La stessa cosa è avvenuta ieri sera in Commissione bilancio, dove i chiarimenti non sono arrivati. Quest’anno la crescita prevista dell’1% non ci sarà, ciò nonostante il Governo annuncia le previsioni per il 2025 senza fare tesoro degli errori già commessi e senza rispettare gli annunci della campagna elettorale sul taglio delle tasse e delle accise. La 'tassa Meloni' - prosegue la nota -, scritta nero su bianco nel Psb, che ricadrà sugli italiani e le italiane, deve essere al più presto chiarita. Dove sono finite le promesse via social fatte dalla Presidente del Consiglio?".

Intanto il ministro Giancarlo Giorgetti è tornato a parlare alla Camera in replica alla discussione sul Psb. "Le nostre misure fiscali sono andate tutte a favore dei ceti medio bassi. Ma è la crescita il problema. Stiamo diventando una società signorile di massa, in cui il Pil pro capite sì cresce ma quello aggregato dell'Italia no. Questa è una riflessione che voglio fare qui, perché quando andremo tra qualche giorno a fare delle scelte in materia di legge di bilancio, abbiamo bisogno di guardare lungo, anche alle nuove generazioni. I conflitti - ha ragionato il ministro dell'Economia - hanno un riflesso psicologico sulla gente e sulle scelte e un dato che mi ha incuriosito della rilevazione Istat è che aumenta il potere d'acquisto delle famiglie e non si traduce in consumi ma in risparmi, il problema - ha concluso - è che quello che si vede in tv e su internet induce un atteggiamento conservativo".

 

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