Sondaggio Noto, effetto Salvini-Orban: Lega, clamoroso botto in poche ore dopo Pontida
Tu chiamalo se vuoi "effetto Orban-Salvini", con la parola d'ordine della lotta all'immigrazione clandestina in tutta Europa: sta di fatto che da Pontida la Lega esce con 0,5 punti in più di gradimento. Un botto politico, senza mezzi termini.
La sentenza la fornisce un sondaggio di Antonio Noto per Porta a porta, il talk politico di Rai 1 condotto da Bruno Vespa. Se si andasse alle elezioni politiche, certifica la rilevazione, Fratelli d'Italia otterrebbe il 30%, perdendo così mezzo punto negli ultimi 7 giorni. Nel campo del centrodestra, stabile Forza Italia al 9,5% mentre la Lega, dopo la kermesse di domenica scorsa sul "sacro" Pratone, guadagna appunto lo 0.5% e si riporta all'8%. La quarta forza della maggioranza resta Noi Moderati, sempre all'1,5%
Sul fronte centrosinistra invece (il fu campo largo) le intenzioni di voto secondo il sondaggio Noto assegnano un 23% stabile al Pd, secondo partito d'Italia, con il Movimento 5 Stelle a sua volta invariato al 12%, Alleanza Verdi e Sinistra che non si muove dal 7.0% mentre +Europa all'1,5% (perde mezzo punto percentuale), Azione al 3% sale delle 0,5%, Italia Viva ferma al 2,5%. Verrebbe da dire "tanto rumore per nulla", alla luce del terremoto innescato dallo strappo di Giuseppe Conte che pochi giorni fa ha mollato l'alleanza rompendo anche gli accordi sui candidati governatori alle elezioni regionali in Liguria, Emilia Romagna e Umbria (sulla carta tre possibili successi per Elly Schlein e dem, ma ora è rimesso tutto in discussione). Se l'ex premier aveva sparato sulla alleata nuovamente vicina a Matteo Renzi sperando di rosicchiarle qualche decimale, l'operazione per ora sembra miseramente fallita.
Gode, invece, Salvini: con Orban, Geert Wilders e il generale Vannacci tutti insieme sul palco di Pontida al grido tolleranza zero contro l'immigrazione fuori controllo e le derive "green" dell'Unione europea, la Lega ha ricevuto un innegabile boost elettorale. E tra pochi giorni, ci sarà il nuovo capitolo del processo Open Arms contro il vicepremier, con l'arringa difensiva di Giulia Bongiorno nell'aula bunker di Palermo.