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Consulta, fumata nera su Marini. Conte e Schlein sull'Aventino, la rabbia di FdI

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Fumata nera sulla Consulta e rissa tra maggioranza e opposizione. Giornata convulsa in Parlamento, dove il centrodestra ha rinunciato alla conta su Francesco Saverio Marini per l'elezione del giudice costituzionale. Una decisione che sarebbe maturata questa mattina intorno alle 11, fino a ieri sera tardi tra palazzo Chigi e i capigruppo di centrodestra sono proseguiti i contatti per verificare i numeri dell'operazione.

La convinzione della coalizione e della premier Giorgia Meloni era quella di tirare dritto, poi - racconta un 'big' - è venuto meno un pacchetto di voti e si è deciso di tornare sullo schema della scheda bianca. Tra l'altro, tutti i gruppi della maggioranza avevano fornito l'elenco degli assenti, malati compresi. In tanti avevano rinunciato alle missioni, "dovevo andare all'estero e invece...", allarga le braccia un sottosegretario. A Montecitorio si sono visti anche parlamentari che normalmente non partecipano ai lavori ma al pallottoliere mancavano perlomeno una decina di sì, anche se - osserva una fonte dell'alleanza - la votazione di oggi è servita a "far emergere la propaganda" del centrosinistra, con Pd e Movimento 5 Stelle hanno preferito l'Aventino.

 

 

 

Al momento non c'è l'intenzione di cambiare cavallo, gli alleati di Fdi, pur rimarcando che l'accelerazione è stata una mossa azzardata perché i numeri erano in bilico fin da subito, tengono il punto politico sul consigliere giuridico della presidenza del Consiglio. Il centrosinistra - dal Pd a +Europa, da M5s, Iv ad Azione - non ha partecipato al voto, la tensione tra centrodestra e opposizione è a livelli altissimi: "Li abbiamo bloccati", esultano le forze che non sostengono l'esecutivo. "Non possiamo assecondare il blitz delle forze di maggioranza. Li abbiamo lasciati da soli in Aula con le loro paranoie, a scovare i traditori dentro Fratelli d'Italia", ha sostenuto il presidente M5s Giuseppe Conte. "Ora accettino il dialogo con le opposizioni che si sono rifiutati di avere fino a qui", rilancia la segretaria dem Elly Schlein.

Durissime però le repliche dal fronte della maggioranza: "Vogliono bloccare le istituzioni, mettono a rischio la democrazia. Se ne assumano la responsabilità", l'ira di Fdi che mette nel mirino la strategia dell'Aventino "contro tutti e contro tutto". "Non possono certamente indicare a noi quale deve essere il candidato", ripete il responsabile organizzativo di Fdi Giovanni Donzelli, mentre il capogruppo alla Camera Tommaso Foti avverte: "Chi vince e chi perde si vedrà a fine campionato".

 

 

 

"L'opposizione, ed è un modo di fare opposizione e lo rispetto, dice di no a tutto - sono le parole invece di Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, in una intervista a Live su Sky Tg24 -. Non hanno partecipato neanche alle nomine per la Rai, a cui le stesse opposizioni hanno diritto. Non è un problema di metodo o di merito, ma di che tipo di opposizione si vuole fare. Per eleggere i giudici della Corte Costituzionale serve la collaborazione di una parte dell'opposizione. Immagino che la prossima volta la Schlein e gli ultrà del no continueranno a dire di no anche se presentassimo Madre Teresa di Calcutta". Mentre per Carlo Nordio, ministro della Giustizia, "L''aventinismo' non è mai una buona scelta. L'opposizione deve fare l'opposizione, in Parlamento, esprimendo le ragioni per le quali non condivide certe scelte: questa è una funzione che va rispettata e che è doverosa in una democrazia".

 

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