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Pontida, i giornali di sinistra raccontano Pontida come una grigliata del Ku Klux Klan

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Lorenzo Mottola
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No, non si è trattato di un semplice raduno politico. Se dovessimo basarci sulle cronache “dark-fantasy” pubblicate ieri dai quotidiani vicini alla sinistra italiana non potremmo che concludere che a Pontida si è tenuto qualcosa di orrendo: una via di mezzo tra un comizio degli orchi del Signore degli Anelli, una rimpatriata del Ku Klux Klan e una grigliata al Nido dell’Aquila, lo chalet di Hitler sulle montagne bavaresi. «La Pontida nera di Orbán» è l’inquietante titolone di Repubblica, che lascia presagire come minimo un’imminente invasione di Sudeti e Polonia da parte di Matteo Salvini. E i suoi soci vengono ovviamente trattati come gerarchi nazisti, senza risparmiare gli insulti. Geert Wilders viene definito in prima pagina da Francesco Merlo il «fascistone olandese di governo». Gli altri convenuti sarebbero «i mostri italiani dell’Europa uncinata». Il tutto senza dimenticare fosche profezie sul nostro «terribile futuro» nel caso dovesse imporsi la «mostruosa tendenza» cui le suddette orribili creature stanno lavorando. Il mondo precipita verso il baratro.

Poi c’è il caso Vannacci. La Stampa di Torino immagina un “predellino” del generale, che stando alle cronache del quotidiano di Torino sarebbe stato accolto da autentiche ovazioni. «Avete mai visto nulla del genere a Pontida?» si chiede un suo fedelissimo. Repubblica vede imminente un sorpasso a Salvini al congresso, perché «il libro del generale va a ruba e quello del vicepremier no». Il Corriere lo dipinge assediato dalle fan. Ora, cosa sarà del futuro di Vannacci è difficile dirlo, ma di sicuro chi c’era racconta una storia totalmente diversa. Il generale è stato accolto con una relativa freddezza dal popolo leghista e tanti hanno notato il suo lapsus nel discorso: «Voi della Lega...». Detta in altri termini, qualcuno a sinistra sogna un dualismo tra Capitano e generale sulla guida del Carroccio che semplicemente non esiste.

 

 


Infine c’è il Fatto Quotidiano, che ovviamente sterzala questione sulla specialità della casa: il roteare manette in aria. Salvini «va all’assalto dei giudici», spiega il quotidiano di Marco Travaglio. E questo perché il ministro ha osato dire che in caso di condanna a 6 anni «andrà in galera a testa alta». Ne consegue che il vicepremier dietro le sbarre dovrebbe andarci a testa bassa, muto, altrimenti si tratta di una sfida ai giudici, punibile con altri 15 annidi galera e sputtanamento totale del condannato tramite pubblicazione su tutti i quotidiani anche delle chat whatsapp degli ultimi quindici anni, inclusa quella degli amici del Fantacalcio e del poker del giovedì.

 

 

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