Con Orban e Wilders nasce la "Lega Santa" contro sinistra e ong
Il fango di Pontida è un’ode a quel popolo che è arrivato da tutta Italia per solidarizzare con Matteo Salvini, dopo l’enorme richiesta dell’accusa a Palermo. La minaccia dei sei anni di carcere ad un leader «che non mollerà mai»- sono le sue parole conclusive del discorso dal palco - ha mobilitato ancora di più la base leghista. Con quel popo’ di leaders arrivati da tante parti d’Europa al fianco del Capitano.
Impressionante il discorso dell’olandese Geert Wilders, rivolto al segretario di via Bellerio: «Sappi che quando sarai in tribunale, sarai il nostro eroe. Vai per la tua strada e seguila, non sarai mai solo». Ancora più clamoroso sul tema Viktor Orban, che ha scatenato l’entusiasmo della folla: «Noi festeggiamo Salvini come un eroe, perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani e anche l’Europa. Meriterebbe un’onorificenza e non procedimenti penali», ha detto a chiare lettere il premier magiaro.
Ed era entusiasta tutta quella gente che affondava le scarpe in una specie di palude per quanta acqua deve essere scesa in settimana sulla città cara ai raduni del Carroccio. Era popolo venuto da ogni luogo, «Matteo non si tocca», sui cartelli, sugli striscioni, negli slogan. Si sentiva voglia di fede nelle idee e nei valori. Quel richiamo di Salvini ad una santa Lega è risuonato quindi in maniera impressionante e azzeccato in mezzo al suo popolo. (...)
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