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Pordenone, appese un cartello contro Salis nel suo negozio: massacrato dagli haters

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Era una provocazione, ma adesso gli odiatori seriali mi stanno riempiendo di recensioni negative. È tutta gente che non è mai entrata nel mio negozio ma i commenti sono ormai a livello nazionale. Mi stanno mettendo una stella... Mi dicono che il cartello è una vergogna, che siamo tornati negli anni Venti, a quando i nazisti mettevano fuori i cartelli contro gli ebrei. Ma non c'è nulla di tutto questo nel mio negozio. Non mi ritengo assolutamente fascista piace esprimere le mie idee anche in maniera a volte netta e pesante. Ma che si venga ad attaccare la mia attività economica, dicendo peste e corna, mi fa arrabbiare”.

Questo è lo sfogo di Gianni Sartor, il negoziante che tempo fa aveva affisso nel suo locale un cartello con la foto di Ilaria Salis con la scritta: "Io non posso entrare". "Non intendo assolutamente farmi pubblicità, ma in qualche modo anche la promozione negativa è pubblicità - ha spiegato al Gazzettino Veneto -. Visto che la mettono su questo piano, ne approfitto e chiedo a tutti di perdere cinque minuti per compensare i commenti negativi con delle recensioni positive”.

Ma il giudizio sull'eurodeputata di Avs è rimasto sempre lo stesso. "La vetrina del negozio di via Rovereto a Pordenone è comparsa anche sul profilo Instagram Crazyitalianpol. E ha generato decine di reazioni, tra insulti – totalmente gratuiti – destinati alla città di Pordenone (che non c'entra con tutto questo) e prese di posizione squisitamente politiche nonché decisamente sopra le righe”, ha scritto il Gazzettino.

 

 

 

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