Pontida, Salvini dal palco: "Estremismo islamico, cancro da estirpare. Tasse? Paghino i banchieri"
Per ultimo, sul palco di Pontida, davanti al suo popolo raccolto sul pratone, sale Matteo Salvini, il leader della Lega e vicepremier. Quel Salvini nel mirino dei pm nel caso Open Arms, la richiesta è di una condanna pari a sei anni: tutta Pontida si stringe attorno al Capitano, fa sentire il suo calore e la sua solidarietà. E dal palco, il ministro parte menzionando il successo più importante per il Carroccio: "L'autonomia dopo 30 anni è legge dello stato, indietro non si torna", ha scandito. "Gli unici che hanno paura dell'autonomia sono i politici incapaci di sinistra che rubano fiducia e voti da 50 anni", ha picchiato durissimo.
Molto forte anche il passaggio sull'estremismo islamico. "Nel 2013 eravamo soli - riprende Salvini -. Per la sinistra qui ci sono i bad guys, gli estremisti, ma abbiamo parlato di futuro, di giovani, famiglia, contro l'estremismo che guarda solo al denaro e l'estremismo islamico che è il cancro della Terra nel 2024 e dobbiamo fare di tutto per estirparlo", ha tuonato il ministro delle Infrastrutture. "Il terrorismo islamico non è solo dall'altra parte del mondo, è anche in casa nostra", ha ribadito.
Una battuta anche sulla manvora, dopo le polemiche in settimana per la frase di Giancarlo Giorgetti sui "sacrifici", parole poi spiegate nel dettaglio dal ministro dell'Economia. "Il nostro obiettivo, in questa e nelle prossime leggi di bilancio, è aumentare gli stipendi ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti e abbassare le tasse alle partite Iva. Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri, e non gli operai", ha tagliato corto Salvini.
Un pensiero, poi, ai padri fondatori della Lega. "Noi non molliamo, noi non molliamo, noi non molliamo. Grazie alla grande Lega e agli amici arrivati da tutta Europa. Lega nata da 40 anni per dare forza e territori, per dare coesione sociale e speranza ai nostri popoli, Lega storia di coerenza. Dal prato di Pontida un eterno grazie a Umberto Bossi e a Roberto Maroni per averci accompagnato fin qua", ha scandito Salvini dal palco di Pontida.
Poi nel mirino ci finisce la Ue del green deal, delle politiche verdi a discapito dei lavoratori; "Abbiamo il dovere di difendere gli imprenditori e gli agricoltori europei, il cui lavoro è messo a rischio dagli ecoterroristi di Bruxelles che vorrebbero chiudere le fattorie e le fabbriche per fare un favore magari ai turchi, ai cinesi e alle multinazionali".
Salvini ha poi ringraziato gli alleati stranieri presenti a Pontida: "Fate un applauso ai nostri ospiti stranieri, perché si senta ovunque. Sono arrivati fin qua di loro spontanea volontà. Grazie fratelli e sorelle. Ci date e mi date coraggio, non siamo soli".
Ovviamente il leader ha parlato anche del processo Open Arms: in caso di condanna a sei anni di carcere, assicura, "io varcherei le porte di quel carcere a testa alta: processano una persona che ha fatto il suo dovere, non possono processare un intero popolo. Anzi non possono fermare la santa Alleanza dei popoli europei che oggi nasce da Pontida". E ancora: "Non sono assolutamente preoccupato, sono al massimo indignato, sorpreso da gente che tradisce che non ha onore da gente che scappa, io sono abituato a non dare la colpa a chi è vicino a me. Io sono abituato ad assumermi la responsabilità".
Infine, alla vigilia del 7 ottobre, Salvini ha voluto ricordare l'orrore commesso un anno fa da Hamas. "Domani è il 7 ottobre e ci sono due 7 ottobre che vanno ricordati entrambi: quello dell'anno scorso, la più grande strage di civili ebrei dopo Hitler e il nazismo. Il secondo 7 ottobre di tanti anni fa, 1571, La Lega Santa sconfisse l'impero Ottomano: seppur in minoranza sconfissero l'avanza islamica. L'abbiamo fatto allora, lo faremo ancora oggi", ha concluso Salvini.