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Hezbollah, il delirio di Bonelli dopo la morte di Nasrallah: "Chigi ignavo"

Alessandro Gonzato
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Compagni in difficoltà. Altro che il minuto di silenzio perla morte del terrorista Nasrallah, inscenato durante le manifestazioni pro-Palestina di Milano e Roma: ieri buona parte della sinistra, soprattutto i Dem – nel pallone per paura di urtare la sensibilità dei propri elettori – si è tenuta alla larga per tutto il giorno da qualsiasi commento sull’uccisione del numero uno di Hezbollah. Angelo Bonelli, invece, al solito ha dettato comunicati stampa a raffica, ed è stato il primo. L’obiettivo, ovviamente, non sono gli islamisti, ma è il governo italiano: «È la nota degli ignavi quella emessa da Palazzo Chigi sulla guerra in Libano. Israele per colpire i capi Hezbollah ha raso al suolo un intero quartiere uccidendo civili e bambini». Il portavoce dei Verdi è andato avanti: «Giorgia Meloni non ha il coraggio nemmeno di esprimere pubblicamente la condanna per i crimini di guerra di Nethanyau. L’ignavia del governo italiano è vergognosa. Meloni», ha concluso con enfasi crescente il Bonelli, «venga in parlamento a spiegare perché non ritira il nostro ambasciatore da Israele e non sospende gli accordi di cooperazione economica e militare». La spiegazione sarebbe facile, ma per alcuni di complicata comprensione.


Il pezzo forte di giornata però è quello di Giuseppe Conte: «Israele ha deciso, lo dobbiamo dire con forza, di distruggere dal suo punto di vista qualsiasi principio di legalità internazionale, di diritto internazionale umanitario. In più c’è una componente ideologica», ha aggiunto il presidente dei 5Stelle, «perché questo è un governo a trazione ultranazionalista di destra. In modo del tutto irresponsabile sta perseguendo una strategia di escalation. Quello che sta seminando è uno scatenamento di odio che non basteranno decenni per sopirlo.
Israele aveva tante possibilità di reagire, perché ha una dotazione sul piano informatico e militare tra le più sofisticate e avanzate». Un altro po’ e per Conte Israele deve porgere l’altra guancia agli islamisti.


Fermi tutti: irrompe l’europarlamentare Benedetta Scuderi, che a Bruxelles rappresenta Bonelli: «Non bastano le parole, bisogna adottare sanzioni e smettere di vendere armi perché è in corso un genocidio». E ancora: «Il contesto geopolitico è terrorizzante, e allora l’unica bussola deve essere, in modo equo e senza doppi standard, il rispetto del diritto internazionale».
All’ora di cena, dicevamo, non risultano dichiarazioni da parte di parlamentari del Partito democratico. Non pervenuta la segretaria, Elly Schlein; non pervenuti i “colonnelli” di Montecitorio; dagli europarlamentari nemmeno una riga di circostanza. Niente da Marco Tarquinio; niente da Cecilia Strada. Non un tweet. Attenzione: attorno alle 20 qualcosa si muove sui social. Pina Picierno, uno dei vicepresidenti del parlamento europeo, esprime solidarietà alla senatrice Liliana Segre, insultata nel corso dei cortei contro Gerusalemme: «Lei la crudeltà antisemita l’ha vissuta sulla sua pelle». Condanna giustissima. E però sull’uccisione del capo di Hezbollah non esce nulla. L’ordine di partito è più che evidente. Compagni che non fiatano.

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