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Dall'Emilia dem un fiume di bugie su alluvione e fondi sprecati

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Il Partito Democratico è specialista nel suggerire agli altri le soluzioni per i problemi che ha creato lui. Il consiglio dei ministri ieri non ha fatto in tempo a stanziare venti milioni di euro per tamponare i danni delle alluvioni dei giorni scorsi, specificando che è solo un primo intervento, che già Irene Priolo, la vicepresidente facente funzioni dell’Emilia Romagna, si lamentava. «Non basteranno» ha commentato. Non saranno sufficienti, ma il problema principale non sembra che il governo non mandi quattrini, quanto piuttosto che la Regione non riesca a spenderli.

Certo, poiché da queste parti governa il Pd da sempre, appena qualcuno mette il dito nella piaga i dem saltano sù urlando «governo sciacallo». Stefano Bonaccini ha provato anche a fare l’ecumenico, affermando che «nessuno ha la bacchetta magica, le emergenze non vanno strumentalizzate e bisogna collaborare tutti con lealtà». Belle parole, ma manipolatorie. La prima reazione della sinistra all’alluvione è stata dare la colpa al riscaldamento globale e quindi, con un salto logico, al governo di centrodestra, che siccome si oppone alla transizione ecologica che sta facendo già fallire la Germania e che anche l’Europa vuole rallentare, è considerato da Bonelli, Schlein e scienziati vari responsabile del clima. Poi i dem hanno attaccato il governo affermando che ci sono ritardi nei risarcimenti per l’alluvione del 2023. Questo è vero, ma nulla c’entra con le cause delle attuali inondazioni, figlie della mancata manutenzione dei fiumi e delle opere per la sicurezza finanziate dal governo ma non attuate dalla Regione. Peraltro giova ricordare che i soldi stanziati per l’alluvione del 2019 sono stati distribuiti da Bonaccini e compagni solo pochi mesi fa. Mentre per quanto riguarda il 2023, le pratiche vanno a rilento perché il commissario Figliuolo può provvedere ai risarcimenti solo dopo averli concordati con la Regione, che però accusa lentezze burocratiche (...)

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