Open Arms, Matteo Salvini: "Solidarietà anche da chi è di sinistra"
"Sono contento della solidarietà in mille piazze, fra questo e il prossimo weekend ci sarà tanta gente, anche chi è di sinistra e non solo della Lega, che dice 'andate avanti e tenete duro'": Matteo Salvini lo ha detto parlando a un gazebo a Milano, dove si stanno raccogliendo le firme in sua solidarietà dopo la richiesta di condanna a sei anni nell'ambito del processo Open Arms. Le accuse nei suoi confronti sono sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ong spagnola Open Arms nel 2019.
"Non solo sei anni di carcere - ha proseguito il ministro dei Trasporti e leader della Lega - oltre il danno la beffa con 1 milione di risarcimento danni ai poveri clandestini turbati. Conto di trovare un giudice che faccia giustizia con la G maiuscola". Poi ha ribadito che della condanna "non ho paura, sono orgoglioso di quello che ho fatto. Non pretendo la medaglia ma neanche il carcere. Non patteggio, non cambio nulla. Se dovessi tornare ministro dell'Interno rifarei tutto quello che ha fatto".
Parlando delle critiche giunte ai pm di Palermo per la richiesta di condanna nei suoi confronti, invece, il leader della Lega ha detto: "Ognuno fa il suo mestiere, ogni insulto è un'offesa alla intelligenza. I pm fanno il loro lavoro e ritengono che io sia un pericoloso sequestratore e che dovrei finire in carcere per avere difeso i confini e la legalità". Infine, ha definito la richiesta dei pm "curiosa. Ci sono persone che erano in galera perché occupavano le case degli altri e sono state liberate e c'è un ministro che fa fatto il suo lavoro e dovrebbe finire in carcere pagando pure i danni".