Emilia Romagna, Bonaccini tace sulle colpe della sinistra e accusa: "Il governo strumentalizza l'alluvione"
"Il governo deve collaborare e non polemizzare. Bisogna non solo riparare, ma costruire in modo diverso. E servirebbe una grande collaborazione tra le istituzioni, anziché lo scaricabarile": Stefano Bonaccini, ex governatore dell'Emilia Romagna e ora europarlamentare eletto col Pd, lo ha detto in un'intervista al QN a proposito delle alluvioni che hanno colpito il territorio da lui amministrato in passato. E poi ha aggiunto che "catastrofi come queste stanno diventando sempre più frequenti".
A polemizzare e fare lo scaricabarile, secondo l'ex presidente, non è la sinistra ma il centrodestra, la maggioranza nello specifico: "È una china che questo governo ha preso già all'indomani dell'alluvione del 2023. Ho fatto il presidente 10 anni, collaborando con 5 governi diversi, retti da maggioranze di ogni colore. Poi è arrivato questo Governo e per la prima volta ho visto strumentalizzare le emergenze".
Ieri, in ogni caso, a fare polemica è stata la presidente ad interim dell'Emilia Romagna, Irene Priolo, che si è lamentata di non essere stata chiamata dalla premier Giorgia Meloni ma solo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In realtà la presidente del Consiglio ha convocato e presieduto una riunione con la Regione proprio per discutere delle alluvioni, esprimendo solidarietà e annunciando lo stanziamento iniziale di 20 milioni di euro per far fronte alle prime necessità.
Nonostante questo, Bonaccini ha comunque detto che l'esecutivo dovrebbe "collaborare. La bacchetta magica non ce l'ha nessuno, né il governo Meloni, né gli enti locali. Per questo bisogna collaborare". Infine, però, ha riconosciuto e "apprezzato che la premier abbia chiamato la presidente Priolo e deciso di stanziare subito 20 milioni per i primi interventi urgenti". Per quel che riguarda invece i dati sul reticolo idrografico, "Priolo ha risposto: quei dati sono puntualmente rendicontati da tutte le Regioni, ogni anno, al ministero dell'Ambiente. Se Musumeci (ministro per la Protezione Civile e per le Politiche del Mare) e Bignami (viceministro dei Trasporti) fossero interessati a conoscerli li chiederebbero a Pichetto Fratin (ministro dell'Ambiente)". Ma "a loro non interessa neppure leggerli quei numeri, perché certificano che l'Emilia-Romagna fa meglio di altre Regioni. Il ministro dopo l'alluvione qui non l'abbiamo mai visto e seppe dirci, irritando le comunità, che il governo non era un bancomat".
La polemica, poi, continua: prima del 2023 l'Emilia-Romagna "ha fatto il possibile con le risorse che lo Stato ci ha assegnato. Musumeci ha detto che ci hanno trasferito 584 milioni in 10 anni; ha omesso però di dire che quei soldi li abbiamo avuti per la difesa del suolo e la prevenzione nel corso di 14 anni, non dieci: parliamo di 40 milioni all'anno. Ne spendiamo dieci volte tanto ogni anno. È questo che il governo non vede né affronta", conclude Bonaccini fomentando una polemica politica che appare profondamente pretestuosa.