Open Arms, Conte: "Salvini risponde sul fatto", cosa gli scappa di bocca
"Salvini è stato chiamato per un fatto specifico, non per un indirizzo del governo. Oggi sta rispondendo, come giusto che sia, in un tribunale": il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte lo ha detto al Festival di Open a Parma. Il riferimento è al processo Open Arms che vede imputato il ministro dei Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ong spagnola nel 2019. Le parole di Conte hanno colpito tutti dal momento che nel 2019, anno a cui risalgono i fatti oggetto del processo, a guidare il governo era proprio lui.
"Salvini sta rispondendo per Open Arms - ha tirato dritto l'ex premier -. A cavallo dell’agosto 2019 gli scrissi due lettere: c’erano bambini e gli ho scritto per farli sbarcare. Mi rispose il giorno dopo che non la pensava come me e che avrebbe continuato a seguire la sua linea. Gli ho scritto il giorno dopo per informarlo del fatto che Germania e Francia avevano dato la loro disponibilità alla redistribuzione".
Ma non è tutto. Perché Conte ha anche accusato il vicepremier di approfittarsi della situazione attuale "con tutto lo strombazzamento, per dire che lui è a difesa dei confini. Certo, chi non ha a cuore i confini. Ma qui sono confini marittimi, bisogna prestare soccorso secondo la legge del mare, che è tutta un’altra vicenda". Parlando invece del possibile ingresso del leader di Italia viva nel campo largo, invece, Conte ha ammesso: "Non ho rancore nei confronti di Renzi, è un sentimento che non mi appartiene. Renzi l'ho visto di recente, anche alla partita del cuore. Per me l'etica pubblica è fondamentale: se prendi soldi da uno stato straniero, non puoi pensare di rappresentare i cittadini italiani. Sono disponibile a fare altre partite del cuore, la politica è una cosa seria. In politica non facciamo beneficenza, assolutamente no".