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Puglia, revocato il secondo appalto all'azienda dei fratelli Emiliano: "Inopportuno"

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È stata revocata la seconda fornitura di mobili appaltata dalla Regione Puglia all'azienda dei fratelli del governatore Michele Emiliano per gli arredi all'interno della sede del Consiglio regionale. "La seconda fornitura di mobili che il 26 agosto il Consiglio regionale aveva chiesto alla Emiliano Arredamenti del fratello del governatore è stata revocata per 'sopravvenute situazioni di opportunità connesse a rapporti di natura personale tra il soggetto affidatario e il presidente della Regione Puglia', dopo che la stessa ditta 'ha formalmente trasmesso apposita rinuncia'": questo quanto si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno

La questione è emersa tra fine agosto e inizio settembre. Emiliano aveva detto di non saperne nulla anche perché la struttura del Consiglio non dipende amministrativamente dalla sezione giunta da lui guidata. Poi, venuto a conoscenza della situazione, aveva preso le distanze ritenendo inopportuna la partecipazione della ditta dei fratelli a quella procedura. "Il dietrofront, annunciato domenica - si legge ancora nell'articolo della Gazzetta - è stato in realtà materialmente predisposto soltanto mercoledì: la società della famiglia Emiliano, che in estate aveva consegnato e montato mobili per la sala relax e per la biblioteca costati 41mila euro, non ha dunque perfezionato l'ulteriore fornitura da 30.489 euro".

 

 

 

Facendo riferimento a questo secondo appalto, il quotidiano ha sottolineato che "a differenza della fornitura di maggio, alla quale erano state invitate tre ditte, e aveva risposto soltanto una, in agosto il Consiglio regionale ha effettuato una trattativa diretta con la Emiliano Arredamenti. Ha infatti mandato alla società di Capurso, e solo a quella, scelta evidentemente a seguito del 'buon fine' della prima fornitura, una richiesta di preventivo per l'allestimento dello spazio di ingresso/accoglienza della biblioteca consiliare con scaffalature e librerie idonee alla esposizione del notevole patrimonio librario al fine di renderlo facilmente visibile, fruibile e consultabile da parte dei giovani che partecipano al progetto ministeriale 'Giovani in biblioteca', nonché all'allestimento della sala del libro antico con elementi di arredo utili alla fruizione di eventi culturali-laboratoriali e didattici". 

In riferimento alla decisione del Consiglio di revocare la seconda fornitura dopo le polemiche sul primo appalto, parlando di "sopravvenute situazioni di opportunità", la Gazzetta ha evidenziato che queste situazioni "proprio sopravvenute non sono (i soci della ditta fornitrice erano parenti del presidente della Regione anche prima che se accorgessero i giornali), visto che sussistevano anche per la prima fornitura. La ditta non ha, ovviamente, avuto nulla da obiettare e ha a sua volta trasmesso la rinuncia".

 

 

 

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