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Maltempo in Emilia Romagna, FdI denuncia il Pd: "Tragedia annunciata"

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Il ciclone Boris e la nuova disastrosa ondata di maltempo che ha messo in ginocchio l'Emilia Romagna a meno di un anno e mezzo dall'alluvione del 2023 diventa ancora un caso politico, con Fratelli d'Italia che parla di "tragedia annunciata" e accusa la Regione, guidata dal Pd, di non aver utilizzato a dovere gli stanziamenti messi a terra dal governo di Roma. E il caso è destinato a finire in Procura e alla Corte dei Conti.

"È assurdo e inaccettabile assistere oggi, ad appena 16 mesi di distanza dall'alluvione di maggio 2023, a scene come quelle delle ultime ore con allagamenti, rotture ed esondazioni in tutta la Romagna. Ci attendiamo che la magistratura riservi massima attenzione a questa grave situazione", accusa la deputata di Fratelli d'Italia Alice Buonguerrieri che annuncia la presentazione in Procura e in Corte dei Conti di esposti "perché vengano accertate le responsabilità per quanto sta avvenendo". Responsabilità da accertare "con nomi e cognomi, chi sono i responsabili dell'incubo che gli emiliano romagnoli stanno nuovamente rivivendo, dopo solo 16 mesi dal maggio scorso. Stiamo assistendo alla drammatica copia di una tragedia su cui i Bonaccini (il governatore uscente, oggi europarlamentare del Pd sostituito dal presidente ad interim Irene Priolo, ndr), i De Pascale (il sindaco di Ravenna e prossimo candidato governatore del centrosinista, ndr), la Schlein (segretaria del Pd ed ex vicepresidente di regione) non hanno più alibi", attacca la collega Gaetana Russo.

"Evidentemente sia il Pd regionale che De Pascale sono stati troppo impegnati nella campagna elettorale delle amministrative prima e delle regionali adesso tanto da non aver avuto tempo di mettere a terra e realizzare i progetti che avrebbero messo in sicurezza il nostro territorio ed evitato nuovi e ingenti danni. Nel mio Comune, Brisighella, alcune frazioni sono nuovamente isolate come nel maggio 2023. E questo perché chi aveva promesso di iniziare i lavori nelle strade provinciali all'inizio dell'estate non lo ha fatto pur essendoci le risorse", aggiunge la senatrice meloniana Marta Farolfi, componente della commissione Ambiente di Palazzo Madama.

 

"Gli allagamenti e le esondazioni che stanno colpendo la Romagna sono l’ennesimo capitolo di una tragedia annunciata e mettono in luce ancora una volta le responsabilità gravissime di chi amministra la Regione", è l'attacco del senatore Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia per l’Emilia-Romagna. "Dei 128 milioni di euro assegnati dal governo per mettere in sicurezza gli alvei e i fiumi, la Regione ne ha spesi soltanto 49. Se poi scendiamo nel merito delle singole amministrazioni, ci accorgiamo che comuni come quello di Ravenna che, insieme alla Provincia, ha ricevuto 40 milioni, non hanno utilizzato neanche un euro". "Dopo l’incubo del 2023 – sottolinea il coordinatore regionale – si stanno ancora una volta registrando danni per milioni di euro, e purtroppo questo non dipende dalle piogge torrenziali, ma dal fatto che chi doveva occuparsi della sicurezza del territorio, non ha fatto il proprio lavoro. Come se non bastasse, da maggio 2023, la regione non ha mai trasmesso al Governo lo stato del reticolo idrografico e del dissesto di versante, come più volte le è stato richiesto".

"Ciò che sta accadendo in questi giorni, si somma alla tragedia, per molti aspetti evitabile, del maggio 2023 – conclude Barcaiuolo – e denota negligenze gravissime da parte della Regione e di alcune amministrazioni nei confronti dei propri cittadini e della loro incolumità. Siamo arrivati a un punto in cui chiedere scusa non è più sufficiente. Pertanto, Fratelli d’Italia presenterà in ogni procura un esposto penale e in Corte dei Conti esposti affinché vengano accertate le responsabilità della Regione per quanto sta avvenendo. Non è possibile che abitanti e residenti siano costretti ancora una volta a pagare di tasca propria l’incompetenza delle amministrazioni, ed è ora che i responsabili paghino le conseguenze delle proprie omissioni". 

 

Il Pd difende però l'amministrazione regionale parlando di "sciacallaggio fuori luogo". "Siamo sotto la pioggia, si sta ancora fronteggiando l'emergenza ma evidentemente a qualcuno questo non interessa: meglio cominciare subito con lo sciacallaggio", sono le parole del segretario regionale dem dell'Emilia-Romagna, Luigi Tosiani. "Come si possono tirare in ballo Regione e Comuni quando il Governo ha deciso di gestire la ricostruzione dell'alluvione dello scorso anno direttamente da Roma senza coordinamento con gli enti locali. Con che faccia si lanciano accuse quando non si è stati in grado di far arrivare a cittadini e imprese nemmeno un euro di rimborsi dopo tante promesse? E sarebbe molto utile sapere perché il miliardo e duecento milioni di euro di fondi Pnrr per sindaci e comunità locali sono bloccati da nove mesi".

Secondo Tosiani, "la realtà è che in 16 mesi il Governo non ha fatto nulla, né in termini di investimenti, né in termini di ristori, lasciando da soli cittadini, imprese e istituzioni dell'Emilia-Romagna. Nonostante questo Regione e Comuni hanno portato a termine lavori di prevenzione i cui effetti si stanno vedendo in queste ore di fronte a precipitazioni più abbondanti di quelle del maggio 2023".

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