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Marina Berlusconi, smonta con una lettera le balle di Repubblica: "La verità conta ancora qualcosa?"

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Marina Berlusconi scrive a Maurizio Molinari e smentisce per filo e per segno i retroscena di Repubblica che la riguardano direttamente bollandoli come fake news, ovvero balle: "Forse sarò ostinata, e di certo le parrò all’antica, ma continuo a pensare che la realtà dei fatti conservi un valore. E che i retroscena possano avere un senso soltanto quando e se, da dietro il palcoscenico, descrivono una scena reale. Non un teatro - anzi un teatrino - che non c’è".

La riposta prende le mosse dall’aver letto "questa mattina sul suo giornale il nuovo, l’ultimo, l’ennesimo retroscena che mi riguarda". "So bene che arginare il fiume delle voci e delle indiscrezioni è pratica molto difficile, se non impossibile, ma io non posso continuare a tollerare presunte ricostruzioni che non hanno il minimo contatto con la realtà", riprende la presidente di Fininvest.

"L’articolo di oggi - spiega - attribuisce alla mia famiglia 'disistima' nei confronti di Giorgia Meloni e ’scontentezza' per l’operato di Antonio Tajani alla guida di Forza Italia, quando in entrambi i casi è vero esattamente il contrario". "La Repubblica descrive perfino pensieri e progetti che non ho, nè ho mai avuto. Arriva addirittura a deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro - dice riferendosi all’incontro dei giorni scorsi con Mario Draghi - trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza. Tutto molto affascinante, lo ammetto: quasi intrigante. Ma anche distante ventimila leghe dalla verità". "Già, la verità... In un’epoca di fake news e di chiacchiere incontrollabili, conta ancora qualcosa? Per questo le scrivo, caro direttore: per rispetto del lavoro che fate e per rispetto del suo giornale. Ancor prima, però, per rispetto e per amor di verità", conclude Marina Berlusconi.
 

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