Azione, fuga da Calenda? Perché gode il centrodestra: cosa sta succedendo
La decisione di Carlo Calenda di appoggiare il candidato del campo largo in Liguria, Andrea Orlando, gli starebbe costando caro. Il deputato Enrico Costa, fino a ieri responsabile giustizia di Azione, ha deciso di lasciare. Anche se il leader del partito la pensa diversamente: "L’ho messo fuori io. Non mi risulta se ne vada anche Mariastella Gelmini". Con quest'ultima dovrebbe esserci un incontro in programma domani, martedì 17 settembre. In generale, comunque, come riporta il Tempo, non tirerebbe una buona aria all'interno di Azione.
Molti iscritti del partito di Calenda si sono presentati ieri all'incontro di Nos, l’organizzazione dei giovani liberaldemocratici guidata dall’imprenditore Alessandro Tommasi, che aveva sostenuto Azione alle Europee salvo poi allontanarsene dopo la sconfitta. Secondo la ricostruzione del Tempo, in molti avrebbero partecipato a quell'incontro a Milano per capire se ci sia un’alternativa possibile.
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Tra i dissidenti ci sarebbe anche il consigliere municipale Federico Giacobbe, candidato alle scorse europee con Azione: secondo lui, l’appoggio al campo largo è incompatibile con la linea che si era data Azione. A spaccarsi in Liguria è stata poi pure Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. L’assessore della giunta Bucci, Mauro Avvenente, ha deciso di restare fedele al sindaco, candidato del centrodestra in Liguria, e di voltare le spalle alle indicazioni di Renzi. Pare proprio, insomma, che gli addii ad Azione e la scissione di Iv stiano favorendo il centrodestra.
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